Tassa sugli extra profitti delle banche: nessuno è d’accordo, nemmeno il governo

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Milano Finanza. Una normativa, quella della tassa sugli extraprofitti, fatta in fretta e furia, senza consultare nessuno, neppure la Banca d’Italia, e della quale si registrano ora le conseguenze insieme con la necessità di riparare i danni. La via maestra sarebbe quella di azzerare tutto e ricominciare da capo, facendo ciò che non è stato fatto in termini di collaborazione e condivisione.

Credit News. Se i fondi vengono utilizzati per finanziare la spesa pubblica o per mitigare gli effetti dell’inflazione, gli effetti positivi possono essere significativi. Tuttavia, se i fondi vengono utilizzati per ridurre il debito pubblico o per finanziare spese improduttive, gli effetti positivi possono essere limitati…. Se la tassazione è troppo alta, o se non tiene conto delle caratteristiche specifiche delle banche, gli effetti negativi possono essere significativi. In conclusione, la tassazione sugli extraprofitti bancari è una misura che va valutata con attenzione, tenendo conto di tutti gli effetti che può avere sull’economia reale.

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Huffington Post. Tassa su extraprofitti delle banche, per i tecnici del Senato dubbi di costituzionalità. Un guaio in più per il governo. L’eventuale violazione del dettato della Carta della tassazione degli extraprofitti, spiegano, “potrebbe essere dichiarata dopo l’avvenuto introito e la conseguente spesa delle somme in questione, il che determinerebbe un peggioramento dei saldi”. In altre parole, un buco nei conti.

Finanzaonline. La tassa sugli extraprofitti delle banche annunciata dal governo Meloni agli inizi di agosto …. è, prima di tutto, costituzionale o no? A sollevare dubbi sulla costituzionalità del provvedimento è stato lo stesso servizio Bilancio del Senato, che ha posto la questione nella nota di lettura dedicata alla “Conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici”.

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Il Sole 24 Ore. L’annuncio del Governo della tassazione degli extra profitti bancari derivanti dal margine di interesse rischia di fare più male che bene a cittadini e imprese, per l’insieme di situazioni singolari in cui si trova l’economia europea ed italiana in particolare…. Tale decisione riduce la liquidità sul mercato interbancario, perché aumenta il costo-opportunità per le banche, incentivandole a impiegare i fondi verso, per esempio, concessione di prestiti o mutui a tassi più elevati, così favorendo l’effetto restrittivo della politica monetaria. In secondo luogo, l’aumento repentino dei tassi di interesse ha generato una perdita nel valore dei titoli che gli istituti di credito detengono a bilancio. In Europa la criticità (che negli USA ha portato al default alcuni istituti di credito) è stata contenuta grazie al ruolo più restrittivo della vigilanza bancaria, che ha imposto una maggiore copertura, comunque onerosa, per questi rischi. Infine, il rialzo dei tassi inizia in Europa a generare una significativa contrazione nella domanda di credito di imprese e famiglie. In tale contesto tassare una voce dei ricavi bancari genera effetti distorsivi sullo stato patrimoniale degli istituti di credito, con riflessi negativi per il sistema economico nel suo complesso.