Cinque errori di investimento da evitare

Lisa Thompson, Gestore di portafoglio azionario di Capital Group -
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Un vecchio detto nel settore degli investimenti recita: se non hai mai affrontato un fallimento, probabilmente non stai correndo abbastanza rischi. Naturalmente, il fallimento non deve mai essere preso alla leggera. Tuttavia, investire è un’attività che prevede la valutazione del rischio e la ricerca del rendimento. Gli errori sono inevitabili. È molto complesso riuscire a battere in astuzia il mercato. Anche i gestori di portafoglio di maggior successo compiono la scelta giusta nel 55% dei casi e quella sbagliata nel restante 45%.

Si impara di più dagli errori che dai successi. Quando si acquista un titolo e fin dall’inizio si rivela un buon affare, si ha un’ottima sensazione. C’è, tuttavia, la possibilità che ciò sia dovuto al fatto di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Abbiamo imparato molto invece quando un’idea non ha funzionato o ha richiesto molto tempo per diventare vincente. Di seguito cinque errori d’investimento da evitare:

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1. Prestare attenzione agli “story stock”

Abbiamo investito in un operatore di navi da crociera, che si chiamava American Classic Voyages, basandoci su una storia molto interessante. La società affondava le sue radici nella Delta Queen Steamboat Company, che gestiva popolari crociere sul fiume Mississippi. Il finanziere miliardario Sam Zell, che aveva intravisto l’opportunità di sconvolgere il settore delle crociere, era il presidente della società. American Classic Voyages progettava di ottenere i diritti esclusivi per le crociere nelle isole Hawaii in virtù di una legge marittima statunitense protezionistica. Abbiamo analizzato attentamente le dinamiche turistiche delle Hawaii e del settore delle crociere in generale per arrivare alla conclusione che ci sarebbe stata una forte domanda per questi viaggi. La società raccolse tutti i capitali necessari, assunse un eccellente team di dirigenti e iniziò a costruire la nave da crociera in un cantiere navale del Mississippi. All’epoca non se ne costruiva una sul suolo statunitense da oltre 25 anni, ma il cantiere aveva una vasta esperienza nella costruzione di navi militari. Cosa sarebbe potuto andare storto? Si scoprì che recuperare le competenze settoriali una volta perse non è così semplice. Lo sforzo da diversi miliardi di dollari profuso per la costruzione della nave non andò a buon fine e per questo e altri motivi la società andò in fallimento. Non ci era mai venuto in mente che non si potessero trovare i talenti per costruire una nave da crociera negli Stati Uniti. Alla fine, la nave incompleta è stata trainata in Europa per poi poter terminare i lavori di costruzione. Al contempo, la tesi d’investimento sprofondò come una roccia.

La lezione: non dare per scontato che una società possa realizzare la propria strategia aziendale senza averne compreso il modo in cui lo farà.

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2. Evitare la paralisi da analisi

Investire è una disciplina in parte scientifica e in parte artistica. Per avere successo, bisogna essere in grado di raccogliere dati e compiere calcoli. Tuttavia, è necessario anche esprimere giudizi basati sulle conoscenze acquisite con l’esperienza. La ricerca è fondamentale ma talvolta avere più informazioni è eccessivo. Per realizzare un investimento proficuo, occorre sapere quando è il momento di agire con le informazioni che si hanno a disposizione.

3. Fidarsi ma con le dovute verifiche

Capital attribuisce molta importanza alla conoscenza dei management, incontrandoli e comunicando regolarmente con loro. Comprendere i dirigenti come persone può aiutarci a valutare la loro strategia aziendale e se sono le persone giuste per realizzarla. Tuttavia, ciò può potenzialmente indurre a non domandarsi, “chissà se mi stanno mentendo”. La maggior parte dei dirigenti che incontriamo sono persone oneste e con buone intenzioni, ma questo non significa che sono sempre sinceri con noi o con sé stessi. Talvolta, però, anche gli investitori più accorti possono essere coinvolti in una frode. Per questo è importante considerare i bilanci e i dirigenti che li gestiscono con una sana dose di scetticismo.

4. Resistere al proprio bias di conferma

Questo lavoro è molto difficile e, proprio come tutti gli esseri umani, anche i gestori degli investimenti possono essere vittime delle proprie emozioni e dei propri pregiudizi. Possiamo essere vittime di bias di conferma, ovvero della tendenza a cercare informazioni che confermino i nostri pregiudizi preesistenti. Per tale motivo è fondamentale mettere in discussione il proprio punto di vista ed essere pronti ad agire rapidamente quando le circostanze cambiano.

5. Sapere quando mollare

Investire con successo nel lungo periodo è incredibilmente difficile, anche se potrebbe sembrare semplicissimo: occorre individuare con continuità le grandi società le cui azioni possono generare rendimenti superiori nel tempo. Abbiamo però imparato anche che le grandi società possono fare dei passi falsi; quindi, disporre di una solida disciplina di vendita e mantenerla può essere altrettanto importante. Questa capacità è stata evidenziata nel libro The Art of Execution: How the world’s best investors get it wrong and still make millions in the markets di Lee Freeman-Shor. Una delle osservazioni più interessanti emerse dallo studio è l’importanza della ponderazione e della convinzione. L’autore ha scoperto che non è importante la frequenza con cui si compie la scelta giusta o sbagliata, ma quanto denaro si guadagna nel primo caso e quanto si perde nel secondo. Nei portafogli che gestisco evinco che queste decisioni di ponderazione e convinzione sono molto importanti. Il libro identifica cinque diverse “tribù” di investitori professionisti in base al loro comportamento. Uno dei gruppi era chiamato “assassins”, ovvero assassini, perché erano venditori spietati. Erano molto attenti a ridurre le perdite quando un titolo registrava un calo. Numerosi studi di psicologia comportamentale hanno dimostrato che per gli investitori è emotivamente 10 volte più difficile realizzare una perdita nella vita reale che sulla carta. In altre parole, tutti noi abbiamo una tendenza emotiva a evitare di ridurre le perdite e ad andare avanti.

La capacità di abbandonare un investimento quando non è più redditizio può rappresentare una disciplina molto importante per un investimento di successo. Gli investitori a lungo termine devono imparare a essere disposti a cambiare rotta quando una tesi di investimento non è più valida. Ho scoperto che questa è una delle cose più difficili da compiere come gestore di portafoglio. Per questo è importante sapere quando vendere un titolo e passare ad altro può essere importante quanto sapere quando acquistare.