WisdomTree: uno sguardo ai fattori azionari nel terzo trimestre del 2023

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Dopo due trimestri di forti performance azionarie, i mercati hanno fatto una pausa e la tendenza si è invertita nel terzo trimestre dell’anno. L’MSCI World Index ha perso il 3,5% nel corso dello stesso, nonostante una crescita del 3,4% nel mese di luglio. I titoli azionari USA hanno perso il 3,2% e quelli europei il 2,1%[1]. Chiaramente, il cambio di tono della Federal Reserve (Fed) statunitense ha giocato un ruolo importante in tale inversione. Dopo essersi concentrata sulla lotta all’inflazione per 18 mesi, la Fed sta iniziando a bilanciare il rischio associato alla stessa con quello di un irrigidimento eccessivo.

Volendo fare una review su base trimestrale possiamo sintetizzare che:

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  • I titoli Value e High Dividend hanno registrato i rendimenti più elevati nei mercati sviluppati e in quelli europei.
  • Negli Stati Uniti, il fattore Quality è quello che ha ottenuto la performance migliore.
  • In tutte queste regioni, Size e Growth hanno sofferto.
  • Nei mercati emergenti, il quadro rimane molto diverso rispetto al resto del mondo, con la maggior parte dei fattori che ha registrato una sovraperformance e i titoli Growth che hanno perso notevolmente terreno.

Guardando alla fine del 2023 e oltre, le prospettive per i titoli azionari rimangono piuttosto incerte. La politica fiscale accomodante degli Stati Uniti ha contribuito a compensare l’impatto dell’inasprimento della politica monetaria nel 2023. Ci aspettiamo che l’ampiezza del mercato statunitense migliori, favorendo i titoli Value e Dividend. Considerati i forti venti contrari all’industria manifatturiera che soffiano in Europa, prevediamo che la crescita dell’eurozona per il resto del 2023 sarà debole, favorendo l’adozione di un approccio orientato ai titoli difensivi.

Performance in primo piano: la corsa al rialzo del 2023 è giunta al termine?

Nonostante la buona performance di luglio, il terzo trimestre ha visto i mercati invertire la rotta e registrare rendimenti negativi. Dopo essere state in testa per i primi 7 mesi dell’anno, le mega-cap tecnologiche hanno sottoperformato i mercati a luglio e agosto.

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Il terzo trimestre del 2023 si è rivelato più favorevole per il factor investing nei mercati sviluppati:

  • nei mercati sviluppati globali, Value e High Dividend hanno registrato i rendimenti più elevati dopo due trimestri difficili.
  • Negli Stati Uniti, è stato il fattore Quality ad avere la meglio, seguito dalla sovraperformance di Min Volatility, Value e High Dividend.
  • I titoli Size e Growth hanno sofferto sia nel mercato sviluppato europeo che in quello statunitense, registrando una sottoperformance.
  • In Europa, High Dividend e Value hanno registrato i rendimenti migliori. Tuttavia, Growth e Quality hanno sottoperformato.
  • Nei mercati emergenti, Size continua a dominare ma, come nei trimestri precedenti, la maggior parte dei fattori è stata in grado di produrre una sovraperformance nel corso del trimestre.
  • Nella regione, a uscirne sconfitto è stato il fattore Growth.

Figura 1: Sovraperformance dei fattori azionari nel terzo trimestre del 2023 in tutte le regioni

Fonte: WisdomTree, Bloomberg. Dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023. Calcolata in USD per tutte le regioni, a eccezione dell’Europa dove i calcoli sono effettuati in EUR. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.

2023, un anno estremamente coerente dal punto di vista dei fattori

Guardando all’intero anno, luglio e agosto non sono stati sufficienti a cambiare il quadro generale. Growth e Quality sono i vincitori assoluti nei mercati sviluppati e statunitensi. Tra gli altri fattori, quasi tutti hanno registrato una sottoperformance a due cifre. I mercati europei appaiono molto diversi, con il fattore Value, l’unico ad aver sovraperformato, in testa. Al contrario, i titoli Growth hanno sottoperformato nel corso dell’anno. La principale differenza sta nel fatto che gli Stati Uniti sono per lo più un’economia basata sui servizi che ha tratto vantaggio dalla forza dei consumatori nel 2023, promossa dalla notevole crescita dei salari, dall’aumento dell’indebitamento delle carte di credito e dall’utilizzo dei risparmi accumulati durante la pandemia. L’Europa, invece, è un’economia basata sul settore manifatturiero che ha risentito della debole riapertura dell’economia cinese e sta ora affrontando le conseguenze della stretta monetaria. Nei mercati emergenti, tutti i fattori, a eccezione del Momentum, hanno ottenuto buoni risultati nel 2023. I titoli Small Cap hanno registrato i rendimenti più elevati, seguiti da quelli Value.

Valutazioni in diminuzione nel terzo trimestre del 2023

Nel terzo trimestre del 2023, i mercati sviluppati sono diventati meno costosi. La maggior parte dei fattori ha visto diminuire il rapporto prezzo/utili (P/E) nel corso del trimestre. Growth ha registrato il calo maggiore in tutte le regioni, seguito da Momentum. Nei mercati emergenti, invece, le valutazioni sono aumentate, con il P/E del fattore Momentum che ha guadagnato il 2,9 e quello del fattore Size che ha ottenuto il 2,4. I titoli Growth, al contrario, sono diventati più economici.

Quarto trimestre e oltre

Le sorprese economiche positive hanno contribuito a far crescere i mercati nei primi 7 mesi dell’anno. Tuttavia, guardando al futuro, le prospettive rimangono più incerte. La politica fiscale agevolata degli Stati Uniti ha contribuito a compensare l’impatto dell’inasprimento della politica monetaria. Ci aspettiamo che l’ampiezza del mercato migliori, favorendo i titoli Value e Dividend. Considerati i forti venti contrari all’industria manifatturiera che soffiano in Europa, prevediamo che la crescita della zona euro per il resto del 2023 sarà debole, favorendo l’adozione di un approccio orientato ai titoli difensivi.