La decarbonizzazione dell’aviazione prospetta ricompense stellari

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A novembre, un Boeing 787 della Virgin Atlantic è decollato dall’aeroporto londinese di Heathrow, ha attraversato l’Atlantico ed è atterrato a New York. Qualcosa, in questo viaggio apparentemente banale, l’ha però reso memorabile. La sua peculiarità risiedeva nel fatto che l’aereo era alimentato esclusivamente da una miscela di olio da cucina e grassi animali di scarto, oltre ad altri carburanti poco ortodossi. Per la prima volta una compagnia aerea commerciale ha effettuato un volo a lungo raggio utilizzando esclusivamente carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF).

Secondo il FT, il co-fondatore della Virgin Atlantic, Sir Richard Branson, a bordo di quell’aereo, avrebbe dichiarato: “Pensavo a tutte le mie prime volte sull’Atlantico e in tutte le precedenti, alla fine venivo tirato fuori dal mare, che si trattasse di un volo in mongolfiera o di una gita in barca. Quindi sono davvero felice che in questa prima volta… atterrerò in un aeroporto”.

Il fatto che tale previsione si sia avverata potrebbe aver rappresentato un piacevole cambiamento nelle avventure dell’imprenditore miliardario, ma dal punto di vista scientifico il viaggio in sé non comportava alcun pericolo. I carburanti sostenibili per l’aviazione possono essere utilizzati da qualsiasi aereo esistente. Sebbene il viaggio porterebbe l’aereo dallo stesso punto d’origine allo stesso punto di destinazione, il suo impatto sull’ambiente diminuirebbe di circa l’80%, grazie alle minori emissioni nette prodotte dai carburanti sostenibili per l’aviazione.

Che cos’è il carburante sostenibile per l’aviazione?

Il carburante sostenibile per l’aviazione è ricavato da biomasse o materie prime organiche di scarto. Può essere mischiato ai carburanti per l’aviazione o utilizzato da solo negli aerei esistenti, generando così un impatto immediato sulla decarbonizzazione del settore.

Tuttavia, il carburante sostenibile presenta delle sfide. In primo luogo, ha una densità energetica inferiore. Secondo il World Economic Forum, un litro di jet fuel contiene più energia di un litro di SAF. Questo significa che è necessario un volume maggiore di carburante SAF per completare lo stesso viaggio rispetto al normale jet fuel. In secondo luogo, è quattro volte più costoso del normale jet fuel. Infine, attualmente rappresenta appena lo 0,1% di tutti i carburanti per l’aviazione.

L’opportunità

Secondo Our World in Data, le emissioni dell’aviazione sono quadruplicate dal 1966 e rappresentano circa il 2,5% delle emissioni globali di CO21. Qualsiasi soluzione che possa aiutare immediatamente a decarbonizzare questo settore merita di essere presa in considerazione.

Sappiamo che le batterie agli ioni di litio non sono al momento utilizzabili per i voli commerciali a lungo raggio. Gli aerei alimentati a idrogeno potrebbero rappresentare un’opzione valida, ma per vederli potremmo dover aspettare il 2030. Dato il suo potenziale di generare un impatto immediato, il SAF sta raccogliendo un grande interesse da parte dei governi di tutto il mondo. Il Dipartimento dei trasporti del Regno Unito ha dichiarato di voler incentivare la produzione e l’uso di SAF introducendo una regola che prevede che, entro il 2030, almeno il 10% del carburante degli aerei sia realizzato con materiali sostenibili2. Tale sostegno normativo aprirà inevitabilmente la strada alla crescita di questo settore, che farà scendere i costi e renderà il SAF più diffuso e, quindi, più competitivo.

L’economia circolare

Il nostro modello tradizionale di utilizzo delle risorse naturali è stato storicamente lineare, ossia “prendere, produrre, smaltire”. Nel modello circolare, invece, si prende, si produce e si ricicla. I combustibili rinnovabili sono un esempio perfetto di approccio circolare, che preserva le nostre risorse naturali e protegge al tempo stesso l’ambiente.

Fonti

1 In base alle stime di Our World in Data del 2020.

2 Dipartimento dei trasporti del Regno Unito, marzo 2023.