Politica della verità

-

Siamo alla vigilia di una settimana importante in termini di dati economici. Gli investitori che desiderano sapere quale politica aspettarsi dalle principali banche centrali del mondo stanno per conoscere la verità. Nei prossimi giorni la Federal Reserve statunitense (Fed), la Bank of Japan (BoJ) e la Bank of England (BoE) renderanno note le proprie decisioni.

Molti investitori ritengono che l'”elefante nella stanza” sia la Fed. All’inizio del 2024 il mercato prospettava un ciclo di riduzione dei tassi da parte della Fed a partire da questo mese, con tagli fino a 150 punti base entro la fine dell’anno. Tuttavia le aspettative sono cambiate, in quanto crescita e inflazione sono risultate più solide del previsto. Attualmente il mercato ritiene che la Fed non taglierà i tassi prima di giugno.

Ma perché le aspettative sono cambiate? L’economia del lavoro statunitense offre degli spunti di riflessione. Tra gennaio e febbraio le aziende hanno assunto oltre mezzo milione di persone, un dato nettamente superiore alle attese di Wall Street. Nel frattempo, la disoccupazione è rimasta sotto il 4% per il 25° mese consecutivo.

La solidità del mercato del lavoro suggerisce uno scarso rischio di recessione imminente o di necessità di allentamento delle politiche. Eppure, sotto la superficie, è chiaramente in corso un ribilanciamento economico. Potrebbe non essere evidente nei dati sulle assunzioni o sulla disoccupazione, ma secondo noi non è lì che il ribilanciamento si manifesterà in prima battuta. Prendiamo invece i dati sui nuovi posti di lavoro e sulle dimissioni, entrambi in netto calo rispetto ai picchi dell’era Covid. Non sorprende che con il raffreddarsi della domanda di lavoro vi sia una normalizzazione dell’inflazione salariale, un processo che sembra destinato a continuare. (Cfr. grafico della settimana.)

Questo quadro complesso evidenzia le sfide che le banche centrali mondiali si trovano ad affrontare. Calibrare la politica non è mai facile, e farlo dopo la pandemia Covid è ancora più complicato. Se le banche centrali tagliano i tassi troppo o troppo presto, possono provocare nuovi effetti inflazionistici. Se aspettano troppo a lungo, rischiano di innescare una pericolosa spirale in cui l’aumento della disoccupazione annienta la domanda, determinando nuovi tagli ai posti di lavoro, alla spesa, ecc.

La settimana prossima

I principali eventi di questa settimana si terranno martedì, mercoledì e giovedì, quando si riuniranno, nell’ordine, la BoJ, la Fed e la BoE.

In base alle stime di consensus, la BoJ – l’ultima autorità monetaria al mondo ad avere tassi inferiori a zero – abolirà presto i tassi negativi in Giappone. Alla luce delle recenti notizie sul consolidamento dei salari e sull’espansione dell’economia alla fine dello scorso anno, una crescente minoranza di economisti ritiene che la svolta della BoJ possa avvenire già questa settimana. Oltre alla decisione della BoJ, gli osservatori del Giappone monitoreranno i dati relativi ai macchinari essenziali (lunedì), agli scambi con l’estero (giovedì) e all’inflazione al consumo (venerdì).

Benché l’annuncio di un taglio dei tassi da parte della Fed sia improbabile, i suoi funzionari dovrebbero fornire previsioni economiche aggiornate e potrebbero discutere le modalità di rallentamento del quantitative tightening. Altri dati importanti sugli Stati Uniti riguarderanno i permessi edilizi (martedì), le richieste di sussidi di disoccupazione (giovedì) e l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) per il settore manifatturiero di S&P Global (giovedì).

La situazione monetaria del Regno Unito è simile a quella degli Stati Uniti: probabilmente la BoE inizierà a tagliare i tassi quest’anno, ma un annuncio in occasione della riunione di giovedì sembra prematuro. Oltre alla decisione della BoE, gli investitori britannici terranno d’occhio i prezzi delle case (lunedì), l’inflazione al consumo (mercoledì) e le vendite al dettaglio (venerdì).

La Banca Centrale Europea (BCE) non si riunisce questa settimana, ma gli osservatori dell’Europa attendono con impazienza alcune statistiche. Tra queste, la bilancia commerciale dell’UE (lunedì), le attese economiche della Germania e dell’UE (martedì), la fiducia dei consumatori dell’UE (mercoledì), il PMI manifatturiero e dei servizi per la Germania (giovedì) e le attese delle imprese tedesche (venerdì).