Investitori istituzionali e investimento sostenibile

-
- Advertising -

Itinerari previdenziali ha pubblicato la Sesta indagine sulle strategie di sostenibilità e integrazione dei criteri ESG nei portafogli dei principali investitori istituzionali italiani.

Quello che emerge è che la sensibilità per la finanza SRI non è una moda passeggera quanto piuttosto un tendenza ormai consolidata e  perseguita mediante strategie sempre più “attive” e orientate soprattutto verso tutela dell’ambiente ed energie rinnovabili.  Si sottolinea però al contempo come il rialzo dei tassi di interessi, spinta inflattiva e volatilità dei mercati finanziari hanno senza dubbio segnato gli investitori nel biennio 2022-2023 spingendoli verso un atteggiamento di maggiore cautela e di vigile attesa che si riversa anche nei confronti delle politiche ESG, tanto più che le incombenti elezioni europee stanno in questi mesi rallentando anche l’impeto della normativa comunitaria, si sottolinea.

- Advertising -

Andando ai dati numerici circa il 53% del campione analizzato adotta già politiche di investimento sostenibile mentre il 75% di chi ancora non li adotta ne ha però discusso nel Consiglio di Amministrazione in prospettiva futura.

Andando alla disamina delle finalità per cui si adotta l’approccio ESG vi è quello di volere contribuire allo sviluppo sostenibile (82%).  Si vuole poi mitigare i rischi in portafoglio (67%) , migliorare la reputazione dell’ente (49%), conseguire rendimenti finanziari più elevati (20%) , adempiere a prescrizioni regolamentari (18%) . Per quel che riguarda gli ostacoli che vengono individuati per una più diffusa adozione dell’approccio ESG vi è la difficile misurabilità di impatti e performance ( 62%) , la mancanza di una definizione univoca di sostenibilità (53%) e una normativa di settore relativamente recente e, anche per questa ragione, percepita come poco chiara e spesso foriera di dubbi e confusione (48%).

- Advertising -

Per quel che riguarda la percezione concreta dei vantaggi solo l’8% dei rispondenti palesa benefici effettivi in termini di rendimenti, mentre quelli sul versante della mitigazione del rischio complessivo in portafoglio vengono colti dal 63% dei rispondenti
Concentrando poi la attenzione sulle modalità con cui si realizza l’investimento ESG la più adottata è la politica delle esclusioni (66%), vi sono poi gli investimenti tematici (34%) e la strategia best in class (32%), poi le convenzioni internazionali (31%) e l’ impact investing (29%). Vi sono poi le politiche di engagement,