J.P. Morgan AM: punto di ingresso interessante per il mercato obbligazionario del Regno Unito?

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I mercati hanno focalizzato l’attenzione sulla divergenza delle dinamiche economiche tra Stati Uniti e il resto del mondo. Esaminiamo qual è il ruolo del Regno Unito in questo contesto e se esistono opportunità di creare valore per gli investitori.

Fondamentali

Se confrontiamo la situazione economica del Regno Unito con quella dei Mercati Sviluppati, vediamo che il Regno Unito si colloca a metà strada tra gli Stati Uniti e l’Eurozona, con una tendenza ad allinearsi a quest’ultima. Benché la crescita del Regno Unito abbia recuperato terreno rispetto ai trimestri precedenti, è ancora inferiore al tendenziale, a differenza degli Stati Uniti che al momento registrano una crescita superiore al trend. Continua a essere difficile valutare il mercato del lavoro nel Regno Unito, soprattutto perché la raccolta dei dati si basa su indagini e i tassi di risposta post-Covid sono bassi. Utilizzando il suo nuovo approccio a mosaico per delineare la situazione, la Banca d’Inghilterra ha concluso che il mercato del lavoro si sta allentando, ma non rischia di collassare. Nel 2024, la crescita dei salari si è sensibilmente ridotta su base annua, mentre il tasso di disoccupazione permane in prossimità dei minimi storici. Inoltre, i bassi livelli di offerta di forza lavoro sono stati compensati da un calo della domanda. Sebbene l’indebolimento del mercato del lavoro sia palese e l’inflazione abbia subito un diffuso rallentamento, nel Regno Unito i prezzi dei servizi restano elevati. Si tratta di una tendenza osservata in tutte le economie dei Mercati Sviluppati, ma il 6% su base annua registrato a marzo indica che nel Regno Unito l’inflazione è di gran lunga più alta che in altre regioni. Un altro dato che è al momento distintivo del Regno Unito è l’apparente minore capacità delle imprese britanniche di trasferire il rincaro degli input sui consumatori, come segnalato da una recente indagine della Banca d’Inghilterra, secondo cui le imprese locali incontrano difficoltà crescenti a trasferire sui consumi i costi crescenti. Tale tendenza non si osserva in altre economie sviluppate.

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Valutazioni quantitative

Benché l’economia del Regno Unito si sia indebolita e gli ultimi dati siano maggiormente in linea con quelli dell’Eurozona, il mercato si aspetta che le prossime decisioni in materia di politica monetaria della Banca d’Inghilterra risultino più allineate a quelle della Federal Reserve. Al 24 aprile, il mercato scontava che entro la fine del 2024 la Banca d’Inghilterra avrebbe effettuato due tagli pieni dei tassi d’interesse a fronte di una riduzione di circa 37-38 punti base (pb) da parte della Federal Reserve e di 75 pb da parte della Banca Centrale Europea. Alla luce delle valutazioni dei titoli di Stato rispetto ai fondamentali economici e agli andamenti storici, e dati i possibili tagli aggiuntivi dei tassi britannici attualmente non scontati dal mercato, i Gilt del Regno Unito appaiono convenienti se confrontati a strumenti equivalenti di Stati Uniti ed Eurozona.

Fattori tecnici

L’offerta di debito sovrano del Regno Unito per il nuovo esercizio finanziario è pari a 12,4 miliardi di sterline. Si tratta di un valore elevato rispetto ai livelli storici, ma che era stato anticipato dal mercato visto che le stime indicavano emissioni comprese tra 10 e 13 miliardi di sterline. Vale la pena sottolineare che la percentuale di obbligazioni a scadenza molto lunga è piuttosto bassa rispetto ad altre scadenze in quanto si è preso atto che gli investitori “liability driven” (LDI) avevano ridotto la domanda strutturale rivolta a questi strumenti. La comunità LDI nel Regno Unito ha registrato un accorciamento della duration delle proprie passività, mentre le attività correnti di buyout hanno comportato un riposizionamento dei portafogli rispetto sia alle scadenze che alle tipologie di strumenti.

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Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

Nel complesso, le obbligazioni del Regno Unito sembrano convenienti rispetto alle omologhe statunitensi e dell’Eurozona (secondo un’ipotesi di convergenza dell’inflazione). Continuiamo a monitorare le dinamiche del mercato del lavoro nel Regno Unito e l’inflazione dei servizi in quanto questi indicatori avranno un grande peso nelle prossime decisioni della Banca d’Inghilterra.