Mosca, il Pil scenderà del 3,3%

di redazione -
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Il ministero dello sviluppo economico russo ha rivisto a ribasso le stime per il 2015, tenendo conto del fatto che le sanzioni occidentali dureranno fino al 2018

Come era nelle previsioni degli osservatori, il governo russo ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita economica del paese per il 2015.
Le sanzioni occidentali e il crollo del prezzo del greggio hanno affondato l’economia di Mosca che adesso vede a fine anno un Pil nazionale in calo del 3,3% invece che del 2,8% come era ipotizzato dalle proiezioni precedenti.

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Una bella batosta su cui pesano molto le famose sanzioni: il ministro dello sviluppo economico russo, Aleksei Ulykayev, ha detto che le nuove previsioni continuano a tenere in conto il fatto che le sanzioni occidentali dureranno fino al 2018 compreso, senza tuttavia commentare in modo dettagliato le previsione di crescita per il prossimo anno ma specificando che le proiezioni per il 2015 si basano su un prezzo medio del petrolio a 52 dollari al barile e quelle per il prossimo anno su un greggio a 55 dollari al barile.

Sul 2016 Ulykayev ha solo detto che l’iniziale dato del +2,3% sarà rivisto in senso “lievemente” negativo: ci si aspetta una crescita tra l’1 e il 2%. Niente a che vedere, secondo lui, con le stime troppo pessimiste del Fondo Monetario Internazionale che vedono per il Pil di Mosca nel 2016 una risalita limitata allo 0,2%.

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Quanto al 2017, il governo russo prevede una modesta ripresa della domanda dei consumatori e un ritorno della crescita degli investimenti.