Petrolio, prezzi in cerca di equilibrio
Dopo i minimi toccati ieri, con cali fino al 6%, le quotazioni risalgono un po’ grazie alla manovra cinese sui tassi. Ma le prospettive restano grigie
I prezzi del petrolio mostrano una lieve ripresa dopo il tonfo che li ha spinti ai minimi dall’inizio del 2009, con cali arrivati fino al 6% in una sola sessione di contrattazioni.
L’intervento della Banca centrale cinese a sostegno dell’economia del paese sembra aiutare il greggio alla ricerca di una stabilità delle quotazioni che, però, sembra difficile da raggiungere.
La mossa di Pechino ha contribuito ad una distensione dei mercati delle commodity ma il recupero resta frenato dalla situazione di eccesso di offerta che è probabile persista nel breve periodo.
Dopo le 12, ora italiana, il futures sul Brent guadagnava 10 centesimi a 43,31 dollari al barile, mentre il Wti americano saliva del 7% a quota 39,38 dollari.
“Il petrolio sta riprendendo un po’ di fiato mentre si cerca di capire se i mercati sono stati in ipervenduto o no”, ha detto alla Reuters Thomas Pugh, economista sulle commodity a Capital Economics.
Secondo l’analista, il mercato petrolifero al momento “sta già prezzando lo scenario peggiore per la Cina e sarei sorpreso se scendesse ancora”, ha concluso.