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La crisi cinese non smorza il sentiment degli strategist

Secondo il sondaggio trimestrale realizzato dall’AIAF le aspettative per il quarto trimestre dell’anno si confermano buone per le borse mentre restano stabili quelle sul mercato obbligazionario

Nonostante l’instabilità che ha caratterizzato i mercati nel mese di agosto, originata dal rallentamento dell’economia cinese, la view degli esperti che hanno partecipato al Panel Strategist realizzato da AIAF-Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari per il quarto trimestre dell’anno è rimasta, in media, positiva con qualche moderata revisione al ribasso relativamente al mercato azionario giapponese, che passa da positiva a leggermente positiva, e per le borse dei BRICs, per cui il giudizio varia da leggermente positivo a leggermente negativo.

In ambito obbligazionario il sentiment torna, invece, alla neutralità per la quasi totalità delle asset class con l’unica eccezione che riguarda i governativi US per i quali la view è negativa, complice forse l’attesa sui rialzi dei tassi ufficiali da parte della Federal Reserve, in programma per giovedì 17 settembre o mercoledì 28 ottobre.

Per lo stesso motivo migliora da leggermente positiva a positiva la valutazione del cambio Dollaro/Euro, mentre passa da neutrale a leggermente negativo il giudizio sul rapporto Yen/Euro.

La maggiore convergenza fra i partecipanti al Panel Strategist si registra per l’equity dell’area Euro e per il mercato azionario italiano, riguardo ai quali i giudizi sono quasi tutti positivi.

Al contrario la maggiore dispersione del sondaggio riguarda l’azionario BRICs, i titoli di stato italiani e il petrolio.

Il forte aumento della volatilità che ha contraddistinto i mercati durante gli ultimi mesi ha spinto gli esperti a privilegiare nel portafoglio ottimizzato dell’ultimo trimestre del 2015 le asset class caratterizzate da una correlazione negativa come i corporate bond US, principale overweigth del portafoglio, e la liquidità.

L’indebolimento del giudizio sui mercati emergenti avvantaggia, invece, l’equity giapponese e i bond deiBRICs, che garantiscono un buon rapporto rischio/rendimento.


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