Ocse: il Pil italiano migliora quest’anno ma peggiora nel 2016

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L’organizzazione internazionale ha rivisto le sue previsioni alla luce del rallentamento delle economie emergenti

Un miglioramento nelle previsioni del Pil italiano per il 2015, che passano d più 0,6% a più 0,7%, e un peggioramento di quelle relative al 2016, tagliate da più 1,5% a più 1,3%. L’Ocse, nel suo Interim Global Economic Assessment (il report che viene pubblicato tra i due Outlook semestrali) ha rivisto le sue stime di crescita a livello globale, e l’Italia non ha fatto eccezione.

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Per il Pil globale (che nel 2014 è cresciuto del 3,3%) secondo l’Ocse raggiungerà un più 3% nel 2015 (contro il 3,1% prvisto a giugno) e un più 3,6% nel 2016 (più 3,8% a giugno). La revisione al ribasso si spiega in primo luogo con il rallentamento delle economie emergenti, per le quali le previsioni di crescita sono state tutte corrette in senso negativo.

Per la Cina l’Ocse prevede ora una crescita del 6,7% nel 2015 (dal 6,8% di giugno) e del 6,5% nel 2016 (più 6,7% a giugno); nel 2014 il paese era cresciuto del 7,4% del 2014. Resta prima della classe l’India: più 7,2% nel 2015 (come nel 2014) e più 7,3% nel 2016. In recessione il Brasile, con un meno 2,8% nel 2015 e meno 0,7% nel 2016, e la Russia.

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L’area euro invece invece crescerà, secondo gli economisti dell’Ocse, dell’1,6% quest’anno (più 1,5% la previsione di giugno) e dell’1,9% l’anno prossimo (più 2,1% a giugno). Un ritmo, tuttavia, che nell’analisi viene definito “deludente, alla luce dei fattori favorevoli”. Il calo del prezzo del petrolio, la debolezza dell’euro, e i bassi tassi di interesse avrebbero dovuto consentire una crescita superiore di almeno un punto percentuale.

Meglio fanno gli Stati uniti, dove la ripresa resta solida, con un Pil previsto in aumento del 2,4% nel 2015 (dal 2% stimato a giugno) e del 2,6% nel 2016 (da 2,8% di giugno).