Al dottore piace la flessibilità

Secondo un sondaggio della Fimmg, il 68% dei medici è favorevole a soluzioni come il part time, che favoriscano un accesso anticipato alla pensione

Più della metà dei medici di famiglia è favorevole a un’uscita flessibile anticipata per la pensione.

È quanto emerge dall’indagine annuale del centro studi Fimmg, la federazione dei medici di medicina generale.

In particolare il 68% del campione (soprattutto medici over 45, donne, del nord est) giudica positivamente l’ipotesi di disporre di soluzioni lavorative flessibili, come il part time lavorativo, che favoriscano un accesso anticipato a parziali prestazioni pensionistiche e un più rapido inserimento di forze giovani nella professione, anche se solo il 34% pensa che possano essere adottate dalla cassa professionale perché comporterebbero, per chi aderisce, una riduzione del reddito.

L’attuale limite di età pensionabile per vecchiaia previsto dall’Enpam, 66 anni, è giudicato adeguato dal 37% del campione oggetto dell’indagine, mentre il 41% lo giudica poco o per niente adeguato.

Il 29% afferma invece di voler continuare ad esercitare la professione anche dopo il pensionamento.

Sul tema dell’invecchiamento della categoria dei medici (sono pochi i medici di famiglia under 45), l’Enpam ha stretto un accordo con il Consiglio nazionale degli attuari per la condivisione di dati statistici.

Le analisi degli attuari, che si baseranno su modelli di proiezione riconosciuti a livello internazionale, consentiranno di elaborare previsioni demografiche aggiornate basandosi sui dati dei pensionati dell’ente previdenziale dei medici e dei dentisti.

La speranza di vita è un dato che serve a calcolare la tenuta dei conti previdenziali.

Secondo le proiezioni contenute nell’ultimo bilancio tecnico dell’Enpam, che risale al 2012, al momento della pensione i medici e i dentisti italiani hanno un’aspettativa di vita superiore di circa un anno rispetto alla media dei pensionati italiani.