Economia in ripresa, gli italiani di credono

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A novembre la fiducia dei consumatori è salita al valore più alto da gennaio 1995, bene anche quella delle imprese. In calo le attese sull’occupazione

Viaggia al top, a novembre, la fiducia di consumatori e imprese italiane. Un buon segno, secondo i dati dell’Istat, che ha misurato per i due indici valori che non si vedevano da un bel po’.
In particolare, il dato sulla fiducia dei consumatori è salito ai massimi da gennaio 1995, data di inizio della serie storica dell’istituto di statistica, a 118,4 dal precedente 117 di ottobre.
Per quanto riguarda la confidenza delle imprese, l’indicatore è risultato al valore più alto dal 2007, anno di inizio della crisi (da 107,1, da 107,0 di ottobre).

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Gli indicatori prodotti, sottolinea l’Istat, risentono solo in minima parte dei fatti eccezionalmente gravi avvenuti intorno alla metà del mese, in quanto il periodo di rilevazione dei dati è concentrato nei primi 15 giorni.

In merito alla situazione economica del paese, migliorano i numeri sia dei giudizi (da -31 a -20) che delle aspettative (da 28 a 31).
Scende ancora il saldo delle attese sulla disoccupazione, a -8 da -3 del mese precedente.

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Al capitolo imprese, in dettaglio, il clima di fiducia cresce nelle costruzioni (a 121,4 da 119,8) e, più lievemente, nei servizi di mercato (a 113,7 da 113,1), mentre scende nella manifattura (a 104,6 da 105,7) e nel commercio al dettaglio (a 115,0 da 116,3).
Nelle aziende manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini (a -11 da -10 il saldo) sia le attese sulla produzione (a 13 da 14), mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili (a 3).
Nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini e i piani di costruzione (a -29 da -35, il saldo) ma peggiorano le attese sull’occupazione (a -11 da -7).