Banco – Bpm: via libera alle nozze

di redazione -
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Approvato dai Cda dei due istituti il protocollo d’intesa: la fusione operativa entro la fine dell’anno. Per Verona aumento di capitale da un miliardo

I consigli di amministrazione del Banco popolare e della Banca popolare di Milano hanno approvato il protocollo d’intesa per la fusione dei due istituti, dalla quale nascerà il terzo polo bancario italiano, alle spalle di Intesa Sanpaolo e Unicredit. La nuova realtà avrà in dote 2.500 sportelli, 4 milioni di clienti e 225 miliardi di raccolta, e una concentrazioni nelle aree più ricche del paese.

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L’assetto azionario prevede che gli azionisti del Banco abbiano il 54% del capitale, contro il 46% dei soci Bpm.

Prima della fusione, entro la fine di ottobre, il Banco popolare passerà per un aumento di capitale da un miliardo di euro: il rafforzamento patrimoniale dell’istituto veronese è una delle condizioni poste dalla Bce, che ora avrebbe già dato un via libera informale al progetto.

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La fusione sarà efficace entro la fine dell’anno, dopo le assemblee dei due gruppi che si terranno entro il 1° novembre, e dopo che sarà presentato il business plan della nuova banca.

La struttura avrà due sedi: quella legale a Milano, quella amministrativa a Verona.

Per il primo triennio il Cda del nuovo gruppo bancario sarà composto da 19 amministratori (che scenderanno poi a 15); l’amministratore delegato sarà Giuseppe Castagna, il presidente Carlo Fratta Pasini, mentre Pier Francesco Saviotti sarà presidente del comitato esecutivo.