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Nasce l’indice di incertezza economico-finanziaria

Una fotografia di come vengono percepiti e trasmessi i principali eventi economici nel nostro Paese per poter trarre utili indicazioni e fare scelte di investimento meno impulsive

Nel 2016 picchi di incertezza registrati in occasione di: crollo di MPS – 18 gennaio 2016; riunione del Consiglio direttivo della BCE (revisione del Quantitative Easing e TLTRO) – 10 marzo 2016; dimissioni del ministro Guidi – 31 marzo 2016; discorso di Ignazio Visco – 31 maggio 2016; referendum Brexit – 23 giugno 2016

MoneyFarm, la società indipendente di servizi finanziari online, con sedi a Milano, Cagliari e Londra, lancia l’Indice MoneyFarm di incertezza economica finanziaria, un indicatore che misura le variazioni nel tempo del grado di incertezza economico-finanziaria sia trasmessa che percepita e che punta a diventare dal prossimo settembre un appuntamento trimestrale.

L’indicatore è realizzato grazie alla collaborazione di MoneyFarm con Tabulaex S.r.l., società spin-off dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che propone soluzioni di Business Intelligence e Knowledge Management derivanti dall’attività di ricerca in università.

In particolare, l’indice presentato oggi a Milano è composto di due diversi indicatori:

Indicatore di incertezza trasmessa, che misura il grado di incertezza contenuto negli articoli delle principali testate web nazionali – in particolare le sezioni economiche. L’analisi ha coperto quasi 150.000 articoli dal 1 gennaio 2014 al 30 giugno 2016.
Indicatore di incertezza percepita, che fornisce una misura dell’incertezza percepita dalle persone, attraverso l’analisi dei messaggi twitter, aventi a oggetto argomenti di natura economico-finanziaria – analisi di 142.000 Tweet dall’8 febbraio al 30 giugno 2016[1].

Paolo Galvani, Presidente di MoneyFarm commenta: “L’indice Moneyfarm vuole essere una fotografia di come i principali eventi politici, economici e sociali sono trasmessi dai media e vissuti dalla gente comune nel nostro Paese e dell’incertezza e instabilità che questi provocano.” “Puntiamo a far diventare trimestrale l’appuntamento con l’indice – continua Giovanni Daprà, Amministratore Delegato di MonayFarm – proprio per avere un monitoraggio costante del livello di incertezza trasmessa e percepita e da questo poter trarre anche utili indicazioni per supportare gli investitori in scelte quanto più efficienti e consapevoli, ed evitare comportamenti distorsivi guidati dall’impulso.”

Questi i principali eventi emersi nell’analisi (in cui si evidenziano importanti picchi di incertezza nella serie storica):

referendum greco – 5 luglio 2015
crollo di MPS – 18 gennaio 2016

riunione del Consiglio direttivo della BCE (revisione del Quantitative Easing e TLTRO) – 10 marzo 2016
dimissioni del ministro Guidi – 31 marzo 2016
discorso di Ignazio Visco – 31 maggio 2016
referendum Brexit – 23 giugno 2016

Ad eccezione dei primi due eventi (per i quali non sono disponibili i dati su Twitter) per tutti gli altri eventi sono stati presi in considerazione entrambi gli indicatori: incertezza trasmessa dagli organi di stampa e incertezza percepita su Twitter dagli utenti.

Indicatore MoneyFarm di incertezza trasmessa:

Da una prima analisi generale si nota che, nel 2015, il mese con la più alta quota di articoli incerti è luglio (53%). Per quanto riguarda il 2016, gennaio e giugno sono i mesi con la quota più elevata di articoli incerti (52% per entrambi); questa incertezza è dovuta principalmente al crollo di MPS e a vari eventi legati alle banche italiane (gennaio 2016), mentre l’incertezza di giugno è certamente legata al referendum inglese. Il mese con la quota minore di articoli incerti è invece marzo 2016: nonostante nei primi dieci giorni del mese l’indicatore registri comunque valori alti, poi, in seguito alle decisioni della BCE (QE), le quote di articoli incerti diminuiscono notevolmente e di conseguenza anche l’incertezza trasmessa.

– referendum greco: l’incertezza è massima nei giorni che precedono il 5 luglio 2015 (picco max 29 giugno) per poi tornare a valori più bassi nei giorni successivi

– crollo di MPS: l’indicatore di incertezza registra il valore massimo nella data stessa del crollo in Borsa di MPS, ovvero 18 gennaio 2016

– riunione del Consiglio direttivo della BCE (revisione del Quantitative Easing e TLTRO): l’incertezza è massima nei giorni che precedono il via libera del consiglio direttivo della BCE del 10 Marzo 2016, riguardante nuovi interventi sui tassi e sui TLTRO (picco max 7 marzo); nella seconda metà di marzo 2016 l’indicatore di incertezza registra poi una drastica riduzione

– dimissioni del ministro Guidi (31 marzo 2016): nonostante l’indicatore registri valori molto bassi per tutto il mese di marzo, si nota poi un’impennata nella data del 28 marzo 2016, con valori massimi per tutti i primi giorni di aprile (ed un picco l’11 aprile 2016)

– discorso Ignazio Visco (31 maggio 2016): in questa data è stata pubblicata la Relazione annuale sul 2015, nel corso della quale il Governatore Ignazio Visco ha dato lettura delle Considerazioni finali. L’indicatore di incertezza registra valori elevati per tutto il mese di maggio. Soprattutto nella settimana che precede l’intervento del Governatore, l’incertezza cresce notevolmente fino a raggiungere un picco l’1 giugno 2016

– referendum Brexit (23 giugno 2016): L’esito del referendum su Brexit ha generato una violenta ondata di incertezza sui mercati finanziari e sulla scena politica, i cui effetti probabilmente si vedranno ancora per il prossimo trimestre. Dalla data di Brexit, si osserva un notevole aumento della quota di articoli incerti che passa dal 61% del 24 giugno al 71% del 26 giugno; l’incertezza trasmessa cala un po’ fino al 28 giugno, per poi tornare a crescere nella giornata del 29 giugno (56%).


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