Capire gli strumenti

di EuroTLX - redazione@lamiafinanza.it -

Caratteristiche e vantaggi di un prodotto che, replicando un ampio ventaglio di attività sottostanti, permette di accedere a strategie finanziarie raffinate, abitualmente riservate ai professionisti

I certificati sono titoli emessi da banche (strumenti finanziari derivati cartolarizzati) negoziati sul mercato SeDeX o sul Cert–X della piattaforma Euro –TLX che replicano l’andamento di attività sottostanti come per esempio azioni, indici, quote di fondi comuni, futures su materie prime, tassi di cambio, che possono essere considerati singolarmente oppure raggruppati in panieri.
In sostanza, si tratta di una combinazione di contratti finanziari incorporati in un titolo, negoziabile come un titolo azionario.
Data la strategia di opzioni di cui è composto, l’investimento attraverso i certificati non è costruito per avere una semplice replica del sottostante, bensì consente di ottenere a scadenza un profilo di rischio/rendimento differente.
Un singolo certificato può essere scomposto in vari componenti, che possono prevedere, per esempio, l’esposizione al rialzo o al ribasso, oppure la distribuzione di proventi durante la vita del titolo o, ancora, il rimborso anticipato con premio o una protezione (totale, parziale o condizionata) del capitale investito.
Il vantaggio più evidente che offrono questi prodotti è rappresentato dalla possibilità di incorporare, in un unico strumento, strategie finanziarie raffinate, abitualmente implementate dai professionisti unita alla liquidabilità dello strumento garantita dal market maker che effettua sistematicamente proposte di acquisto e di vendita.
Oltre alla quotazione in mercati ufficiali e regolamentati, i certificati sono soggetti a un regime fiscale semplice e vantaggioso.

I certificati sono previsti senza effetto leva oppure con leva.
I titoli senza leva, comunemente indicati come investment certificates, costituiscono, sia in termini di capitale investito che in termini di rischio, un’alternativa all’investimento diretto nel sottostante.
In questa categoria sono compresi:

  • i certificati che replicano semplicemente la performance del sottostante (i cosiddetti benchmark), strumenti particolarmente utili in caso di sottostanti difficilmente raggiungibili da investitori privati (per esempio indici, valute, future sul petrolio, oro e argento)
  • i certificati che permettono, attraverso opzioni accessorie, la realizzazione di strategie di investimento più complesse, che mirano per esempio alla protezione parziale o totale del capitale investito oppure all’ottenimento di performance migliori di quelle ottenute dal sottostante stesso in particolari condizioni di mercato

Quattro classi differenti
Nel dettaglio, la mappa delle diverse tipologie di certificati prevede prodotti più o meno semplici, a capitale totalmente o parzialmente protetto.

  • Capitale protetto: garantiscono la tutela del capitale investito, se sottoscritti durante la fase di collocamento e detenuti fino al rimborso dello strumento. Se acquistati sul mercato secondario consentono di definire le performances minime ottenibili a scadenza.
  • Capitale condizionatamente protetto: consentono l’esposizione a particolari assets offrendo una garanzia parziale del capitale, condizionata al non raggiungimento di determinati livelli barriera stabiliti all’emissione.
  • Capitale non protetto: replicano fedelmente la dinamica dei sottostanti. Alcuni prodotti prevedono la partecipazione ai movimenti del sottostante in modo più o meno proporzionale.
  • A leva: offrono un’esposizione più che proporzionale a variazioni di prezzo di un determinato sottostante consentendo di beneficiare, a seconda della tipologia di strumenti, di rialzi oppure di ribassi dello stesso.

Nella prossima puntata di questa guida all’investimento in certificati verranno approfonditi gli aspetti legati al mercato e le modalità della negoziazione.