Union Bancaire Privée annuncia solidi risultati semestrali, aumentando l’utile netto di più del 20% a CHF 110 milioni

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– L’utile netto a fine giugno 2017 ammontava a CHF 109,5 milioni, in crescita del 21,6% rispetto ai CHF 89,9 milioni dello stesso periodo del 2016.
–  Gli asset in gestione ammontano a CHF 118,9 miliardi a metà anno.
Solide attività operative spingono i risultati

I risultati operativi sono cresciuti del 12,5% anno su anno, dai 452,9 milioni di franchi svizzeri del primo semestre del 2016 ai 509,5 milioni di fine giugno 2017. Il margine d’interesse netto è aumentato del 18,5% a CHF 139,3 milioni, supportato, fra i vari fattori, dai maggiori tassi d’interesse sul dollaro. Anche l’aumento delle commissioni di più del 10%, sebbene aiutato dalla forza dei mercati, testimonia il crescente numero di asset di clienti privati sotto forma di mandati di consulenza.
Le spese operative sono aumentate del 9,9% fra giugno 2016 e giugno 2017, passando da 294,5 milioni di franchi svizzeri a CHF 323,7 milioni, per via dell’integrazione di Coutts in Asia che è stata finalizzata nell’aprile 2016. Una rigorosa gestione dei costi ha permesso a UBP di migliorare il proprio cost/income ratio (al netto di svalutazioni e accantonamenti) al 63,5% a fine giugno 2017 contro il 67,9% di fine dicembre 2016.
L’utile operativo si è attestato a 133,7 milioni di franchi svizzeri alla fine di giugno 2017 rispetto ai 110,5 milioni di un anno fa – un aumento di 23 milioni (+21,2%).
Le masse in gestione sono rimaste pressoché stabili a CHF 118,9 milioni (dai 118,3 milioni della fine del 2016), sostenute da favorevoli condizioni di mercato che hanno compensato l’effetto negativo del tasso di cambio durante la prima metà dell’anno (CHF -3,3 miliardi). La divisione Asset Management ha continuato a crescere in modo sistematico, con una raccolta che a fine giugno ammontava a CHF 1,6 miliardi. I flussi in entrata hanno superato quelli in uscita che si sono registrati conseguentemente all’ultima ondata di procedure di regolarizzazione fiscale che hanno interessato principalmente clienti privati europei e dell’America Latina.
Il Tier 1 ratio, al 26%, resta largamente al di sopra dei requisiti minimi stabiliti da Basilea III e dalla FINMA.
“Questi numeri della prima metà dell’anno sono molto incoraggianti. Se da un lato abbiamo beneficiato di un andamento positivo dei mercati, dall’altra il duro lavoro e la dedizione dei nostri team per offrire alla clientela soluzioni innovative hanno giocato un ruolo significativo nel raggiungimento di questi risultati. Questi dati riflettono anche i considerevoli investimenti da noi realizzati di recente per il rafforzamento dei nostri team e a dimostrano il dinamismo delle nostre attività in Asia” – ha detto Guy de Picciotto, CEO di UBP.


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