Artprice, mercato dell’arte in risalita nel 2017

Walter Quattrocchi -

Secondo il report è l’arte contemporanea a far crescere il valore delle vendite

Il mercato dell’arte torna a crescere nel primo semestre del 2017 con un incremento del 5%, l’artista più scambiato risulta Picasso, ma quello pagato di più risulta Jean-Michel Basquiat.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal report Global Art Market di Artprice, la società leader mondiale delle banche dati sulle quotazioni e gli indici dell’arte.

Il positivo dato del 5,3% del fatturato delle vendite di opere d’arte, registrato nel primo semestre di quest’anno, rispetto al primo semestre del 2016, si pone alla fine di due anni consecutivi di rallentamento del giro d’affari globale del mercato delle aste d’arte.

Secondo Thierry Ehrmann, fondatore e Ceo di Artprice, negli ultimi 17 anni il mercato dell’arte ha mostrato la sua capacità di adattarsi alle condizioni di crisi finanziarie, economiche e geopolitiche, senza gonfiarsi in una bolla speculativa e dimostrando pertanto una resiliente maturità.

Sono stati soprattutto gli Stati Uniti a trainare le vendite nella prima parte di quest’anno, mentre il mercato cinese rallenta stabilizzandosi.

L’Italia occupa il sesto posto nella classifica dei Paesi con giro d’affari d’arte, raggiungendo i 95 milioni di dollari di fatturato e rappresentando 1,4% del mercato.

A dominare le aste sono ancora le opere d’arte moderna, ossia quelle realizzate tra il 1900 e il 1945, ma è il settore dell’arte contemporanea ( artisti nati dopo il 1945) che fa registrare una crescita dei prezzi, anche grazie all’acquisizione di questo tipo di opere da parte dei numerosi nuovi musei, con profilo d’arte internazionale, che si sono aperti dal 2000 ad oggi.

Fatturato semestrale delle vendite di opere d’arte

L’incremento del 5% nelle vendite di opere d’arte rispetto al 2016 è dovuto principalmente all’andamento del mercato statunitense, che fa registrare un fatturato del 28%.

Altre importanti potenze occidentali hanno contribuito attivamente all’incremento: Regno Unito e Francia, terzo e quarto nella classifica del mercato mondiale, hanno registrato una crescita rispettivamente del 13% e del 7%.

Tra gli altri mercati in crescita si segnalano l’Australia (+ 18% ) e la Corea del Sud (+ 42% ).

Per quanto riguarda la Cina, il mercato dell’arte ha registrato nel primo semestre del 2017 una variazione solo del 12%, ma per trarre un giudizio definitivo , secondo Artprice, è preferibile attendere il fatturato della seconda metà dell’anno, di solito più attivo, come confermato negli ultimi otto anni.

Il calo del 12% del fatturato della Cina nel mercato dell’ arte è stato causato da una contrazione del 16% rispetto al numero di lotti offerti, piuttosto che a una debolezza dei prezzi.

Questa contrazione, attualmente visibile in gran parte del Paese (Pechino, Nanjing, Hangzhou e Hong Kong), suggerisce una ristrutturazione a livello nazionale del mercato artistico cinese.

Tuttavia l’isola di Taiwan ha registrato una performance eccezionale, soprattutto grazie al “ Vase of Chrysanthemums with red Gound ” di SanYu, che ha venduto per 9,4 milioni di dollari il 4 giugno 2017 da Ravenel International.

Questo è stato un nuovo record importante per Taiwan che, avvicinandosi alla soglia critica di 10 milioni di dollari, ha aumentato il fatturato dell’asta d’arte di Taiwan per il 43%.

Come negli Stati Uniti nel 2016 e nel Regno Unito nel 2014, il mercato artistico cinese sta vivendo un periodo di ristrutturazione che necessariamente ha comportato una riduzione dei volumi di transazione.

Tuttavia, la stabilità del secondo mercato mondiale non è stata compromessa.

Diversi indicatori testimoniano che il mercato artistico cinese rimane complessivamente stabile.

In primo luogo, i prezzi delle sue principali firme contemporanee (di solito altamente sensibili alle correzioni del mercato) continuano ad aumentare.
La recente vendita di Zeng Fanzhi, Mask Series 1996 No. 6 (1996) è un buon esempio: acquistato a Pechino da Christie’s nel 2008 per 9,6 milioni di dollari, viene rivenduto il 3 aprile 2017, per 13,5 milioni di dollari, generando un guadagno di capitale per il venditore di un + 40% in 9 anni.

Mercati in negativo

Sul lato negativo, si registra il rallentamento del mercato d’arte in Germania con un -6% , risultato comunque marginale in considerazione della sua classifica mondiale (6 °posto ) e del suo volume di transazione (1,5% del fatturato globale).
Inoltre la Spagna fa segnare un calo drammatico del 30% con soli 7 milioni di dollari di fatturato in sei mesi, lasciando il 28 ° posto del mercato mondiale e posizionandosi dietro a Polonia (18 milioni di dollari), Turchia (14 milioni di dollari) e Israele (8,5 milioni di dollari ).

Il fattore trainante dell’arte contemporanea in Occidente

L’attività delle transazioni degli ultimi mesi suggerisce l’inizio di una nuova era di prosperità per il mercato dell’arte, con il segnale più significativo proveniente dalla vendita di Untitled (1982) di Jean-Michel BASQUIAT.

I 110,5 milioni di dollari pagati per questa tela contemporanea, secondo il report di Artprice, testimoniano un profondo cambiamento degli atteggiamenti del mercato: i collezionisti sono ora perfettamente disposti a pagare somme equivalenti per i capolavori contemporanei e storici (pre-contemporanei).
Questa nuova dinamica sarebbe, sostiene il rapporto, il risultato di una graduale trasformazione del mercato dell’arte.

Dal 2000 i collezionisti hanno mostrato un crescente interesse per le opere create nella seconda metà del ventesimo secolo e del primo XXI secolo.
Così, mentre l’arte postbellica e l’arte contemporanea rappresentavano l’8% e il 3% del fatturato globale d’asta 17 anni fa, ora rappresentano il 21% e il 15%.

Il nuovo proprietario del capolavoro di Jean-Michel BASQUIAT, il collezionista giapponese, Yusaku Maezawa (41 anni), ha acquisito il lavoro per una somma fino ad oggi riservata ai capolavori moderni e postbellici.

A 110,5 milioni di dollari, Untitled (1982) risulta la sesta più pagata opera d’arte mai venduta all’asta e promuove l’artista di graffiti di New York (deceduto di un sovradosaggio di droga all’età di 27 anni) nel Pantheon dei giganti di tutti i tempi della storia dell’arte, accanto a Pablo Picasso, Amadeo Modigliani, Alberto Giacometti, Francis Bacon e Edvard Munch, artisti che hanno venduto al di sopra della soglia di 110 milioni di dollari.

Oltre al nuovo record di Jean-Michel BASQUIAT, l’altra grande novità sul mercato mondiale dell’arte all’inizio di quest’anno è stato il doppio record di Wassily KANDINSKY a Sotheby’s a Londra : il 21 giugno: una tela di medie dimensioni del 1909, Case a Murnau, ha raggiunto 26.8 milioni di dollari e una grande pittura astratta, datata 1913, Bild mit weissenlinien, ha raccolto 42,3 milioni di dollari.

Altri importanti artisti della prima metà del XX secolo sono stati acquistati a prezzi da primato nel primo semestre del 2017 : una scultura di Constantin BRANCUSI, The Sleeping Muse (1913), a 57, 367 milioni di dollari da Christie’s a New York e un capolavoro espressionista di Max BECKMANN, Hölle der Vögel (1937-1938), a 45,830 milioni di dollari da Christie’s a Londra.

In generale l’arte contemporanea risulta il segmento più interessante del mercato dei collezionisti. Questa realtà è chiaramente illustrata dall’evoluzione globale dei prezzi per i diversi periodi artistici.

Gli indici dei prezzi , calcolati da Artprice e basati su tutti i risultati d’asta, mostrano chiaramente che negli ultimi due anni solo il settore dell’arte contemporanea ha registrato una crescita dei prezzi.

Mentre i periodi moderni e precedenti hanno registrato indici di prezzo stabili, dalla recessione iniziata dalla crisi dei mutui subprime, il periodo post-guerra, mantiene il ritmo di crescita.

Le sue stelle, Andy WARHOL, Cy TWOMBLY, Roy LICHTENSTEIN e Gerhard RICHTER, stanno diventando sempre più rari sul mercato secondario.
Ciò rispecchia il fatto, secondo il report, che l’industria museale sta cercando di acquisire le migliori opere del mercato.

Un’ industria quella museale che diventa sempre più numerosa : sono stati aperti tra il 2000 e il 2014 più musei che durante l’intero ventesimo secolo.
Allo stesso modo tra il 2016 e il 2017 sono in programmazione l’apertura di 700 nuovi musei con profili d’arte internazionale, consolidando così la struttura dell’economia globale del museo.

Secondo Artprice stiamo assistendo a una nuova era di prosperità per il mercato dell’arte, guidata dall’arte contemporanea e grazie ad una fiducia verso gli artisti viventi.