BNP Paribas lancia i cash collect con doppia barriera su azioni

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BNP Paribas ha annunciato il lancio di una nuova serie di Cash Collect Doppia Barriera su singole azioni, con premio potenziale semestrale compreso tra il 2,80 % e il 5,50% e durata tre anni.

L’emissione presenta una barriera di protezione a scadenza pari al 50% del valore iniziale e offre premi potenziali anche in caso di ribassi fino al 75% del valore del sottostante

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La nuova famiglia di Cash Collect è caratterizzata dalla presenza di una doppia barriera: la barriera a scadenza è infatti fissata al 50% del valore iniziale, mentre quella che va a determinare il pagamento del premio è fissata al 75%. Questi certificate infatti consentono di ottenere premi nelle date di valutazione semestrali nel caso in cui l’azione sottostante abbia subito un ribasso, ma la sua quotazione sia superiore o pari al 75% del valore iniziale.

Se invece il certificato arriva a scadenza, fissata al 3 agosto 2020, sono possibili tre diversi scenari: se il sottostante quota sopra o pari al 75% del valore iniziale, il Certificate rimborsa il valore nominale e paga il premio; se il sottostante è inferiore al 75% del valore iniziale, ma quota sopra il livello barriera fissato al 50%, il Certificate rimborsa il valore nominale; infine, se il sottostante quota sotto il livello barriera, posto al 50% del valore iniziale, il Certificate paga un importo commisurato alla performance negativa del sottostante.

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Nevia Gregorini, Responsabile Public Distribution di BNP Paribas Corporate & Institutional Banking, ha così commentato: “I Cash Collect Doppia Barriera sono strumenti particolarmente adatti per chi è alla ricerca di premi periodici e allo stesso tempo vuole proteggersi da ribassi pesanti a scadenza. Questa emissione, caratterizzata da potenziali premi se il valore del sottostante è pari o superiore al 75% del valore iniziale, presenta infatti anche l’importante vantaggio di una barriera particolarmente profonda, posta al 50% del valore iniziale, che permette di tutelare il valore nominale dell’investimento a scadenza”.

Il trattamento fiscale dei certificate, considerati redditi diversi di natura finanziaria (con aliquota pari al 26%), a differenza di altre classi di investimento quali fondi ed ETF, permette di utilizzare le eventuali plusvalenze per compensare perdite pregresse.