Le obbligazioni cinesi potrebbero essere ammesse in indici importanti e aprire così opportunità d’investimento interessanti

Fran Rodilosso -
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Il governo cinese persegue una politica economica sempre più orientata al mercato. L’aumento di rendimenti e spread delle obbligazioni cinesi in valuta locale potrebbe aprire proficue opportunità di investimento

In futuro, gli investitori internazionali dovrebbero assegnare un peso maggiore alle obbligazioni cinesi nei loro portafogli giacché il paese sembra stia per essere ammesso, a breve o medio termine, in indici obbligazionari importanti, sia globali sia dei mercati emergenti. Per la verità, le dimensioni stesse del mercato e il ben noto grado di indebitamento dell’economia cinese hanno destato qualche preoccupazione ma è vero anche che il governo cinese sta adottando un approccio sempre più orientato al mercato. Soprattutto alla luce dell’aumento dei rendimenti e degli spread, per gli investitori si profilano buone opportunità nel terzo maggiore mercato obbligazionario in valuta locale.

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Lo scorso anno, un renminbi più solido, anche se in parte dovuto al contenimento dei deflussi di capitali, unitamente a rendimenti superiori avrebbero aiutato ad attirare capitali stranieri verso il mercato onshore cinese. La somma complessiva delle posizioni offshore nel mercato interbancario ha toccato 177 miliardi di dollari statunitensi a fine anno. I rendimenti dei titoli di Stato sono cresciuti proprio in concomitanza con gli stimoli alla liquidità da parte della People’s Bank of China nel 2017 e con il continuo allargamento degli spread creditizi.

Livelli di spread superiori comportano corsi inferiori visto che la riduzione del debito sta proseguendo, in particolare in settori dominati da società statali. Anche se queste condizioni, ossia la scarsità dei crediti e l’eventuale aumento dei tassi di inadempienza, rappresentano un contesto difficile per gli investitori a breve termine, le stesse sottolineano l’urgenza di una riforma del mercato. Un buon esempio di sostegno sempre più differenziato del governo centrale cinese a società pubbliche è quello di Dongbei Special Steel Group, acciaieria statale costretta a dichiarare fallimento nel 2016: i titolari di obbligazioni in sofferenza hanno accettato uno sconto consistente, al pari di un’opzione di conversione del debito ristrutturato in azioni. A ciò si aggiunge che un investitore strategico ha acquisito la partecipazione di maggioranza dell’azienda con capitale privato.

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Soluzioni di mercato per contrastare inefficienze, capacità eccedenti e un grado di indebitamento eccessivo nonché meccanismi di prezzo migliorati che riflettono meglio il rischio dovrebbero a lungo andare convincere gli investitori stranieri, che finora non detengono posizioni o detengono solo posizioni esigue in obbligazioni cinesi in valuta locale. Affinché la Cina possa diventare una presenza più concreta e sostenibile nei portafogli obbligazionari internazionali serve maggiore fiducia nel fatto che la politica attuale non arretri sulle recenti misure di apertura del mercato in periodi di stress. Se il mercato si convincesse della sostenibilità e continuità delle riforme, nulla ostacolerebbe più l’inclusione di obbligazioni cinesi in valuta locale nei benchmark globali del reddito fisso, con conseguenti sensibili afflussi di capitali verso il mercato del paese.


Fran Rodilosso – Head of Fixed Income ETF Portfolio Management – VanEck