Valute, lo scenario a medio termine

Degroof Petercam AM (DPAM) -
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Il dollaro è ancora costoso in un’ottica di lungo periodo. Nonostante ciò, eventuali segnali da parte della Fed di una ripresa della politica di normalizzazione dei tassi potrebbero portare ad un rafforzamento del dollaro.

Allo stesso tempo un euro forte causerebbe un ulteriore effetto frenante sui numeri dell’inflazione dell’Eurozona, che sono già considerati troppo bassi. Nel complesso, i rischi al ribasso per il dollaro USA rimangono presenti in una prospettiva di medio-lungo termine, a condizione che la coesione politica europea si dimostri stabile.

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La sterlina inglese è già stata significativamente deprezzata a seguito del referendum sulla Brexit. Ciò ha portato a un’inflazione più elevata e quindi a un calo del reddito disponibile reale delle famiglie britanniche, mettendo in discussione le prospettive di crescita del Paese. Nel mese di agosto, per la prima volta dal luglio 2007, la Bank of England ha aumentato i tassi d’interesse, ma i mercati avevano ampiamente anticipato questa mossa. Nel frattempo, i negoziati Brexit sembrano non portare a una soluzione. La situazione potrebbe ovviamente cambiare, ma per il momento i rischi rimangono principalmente al ribasso rispetto ai livelli attuali.

Negli ultimi trimestri lo yen si è deprezzato rispetto all’euro. La pressione al ribasso permane considerando che la Bank of Japan manterrà la sua politica monetaria espansiva nel prossimo futuro. Il fatto che lo yen sia ora al livello di equilibrio di lungo termine di parità di potere d’acquisto rispetto all’euro, rende tuttavia meno probabile un altro deprezzamento significativo. Dall’estate 2016 lo yuan si è notevolmente apprezzato rispetto al dollaro USA. Ma ciò è stato in gran parte compensato dal deprezzamento rispetto ad altre valute. In termini effettivi reali, la valuta cinese di recente è rimasta sostanzialmente stabile, in linea con gli obiettivi politici della Repubblica Popolare.

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