Finanziaria 2022, il microcredito messo al centro della ripartenza economica

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La nuova Legge di Bilancio 2022 ha rappresentato una ventata di novità sotto molti punti di vista. L’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata soprattutto su alcuni aspetti innovativi della normativa, ma uno di essi, per quanto di fondamentale importanza, è stato parzialmente trascurato: l’ampliamento delle opportunità di accesso al microcredito. In Italia si sta facendo molto per spingere la ripresa economica, supporto fondamentale soprattutto in una fase in cui ancora è forte l’incertezza legata al Covid e alle sue molteplici varianti. Ecco perché riteniamo quanto mai puntuali le innovazioni introdotte sul fronte della piccola imprenditoria, da sempre la spina dorsale del sistema economico e produttivo italiano.

Le PMI in Italia sono 160mila, con un fatturato complessivo di oltre 1 miliardo di euro, 247 milioni di euro di valore aggiunto e 4,5 milioni di addetti. Esse rappresentano il cuore del tessuto economico del nostro paese. Nel 2020, il settore ha subito un brusco calo del fatturato – del 12,2% – e, nonostante un forte rimbalzo nel 2021 stimato all’11,8%, il recupero sarà parziale segnando un -3% rispetto al fatturato aggregato del 2019. Nel 2020, il 25,2% delle imprese ha avuto una marginalità negativa; circa la metà di esse ha potuto contare sulla liquidità interna per appianare le perdite; le restanti, chi ha avuto la possibilità di accedervi, hanno attivato moratorie o finanziamenti garantiti a tassi agevolati.

Entrando nel dettaglio della nuova normativa, essa prevede un ampliamento significativo della possibilità di accesso al microcredito da parte dei piccoli imprenditori, già attivi o che stanno per intraprendere la propria attività. In particolare:

  • Il limite massimo dei finanziamenti ottenibili è stato alzato da 40mila a 75mila euro per i privati e fino a 100mila euro per le Srl.
  • Possono usufruire di microcredito non più solo le Srl semplificate ma anche le Srl più in generale (a fine 2020 le Srl semplificate erano circa 290.000, mentre le Srl erano 1,7 milioni a fine 2019).
  • Vi è stato un significativo allargamento delle finalità: non più solo il caso di avvio di attività d’impresa o di inserimento nel mondo del lavoro, ma ora anche chi è già in attività da tempo potrà richiedere un finanziamento.
  • La durata massima del finanziamento è stata spostata da 7 a 15 anni.

In altre parole, il regolatore ha capito l’importanza del microcredito per la ripartenza economica, agendo di conseguenza. È innegabile come sia fondamentale che in una fase iniziale di ripresa economica, come quella che si sta affacciando all’orizzonte nonostante tutte le incertezze del caso, la più ampia platea possibile abbia la possibilità di coglierne il momento e i benefici. Dal nostro punto di vista, quello di operatori del microcredito con una pluridecennale esperienza, quello che possiamo fare è mettere tutto il nostro know-how al servizio delle micro e piccole imprese per garantire il servizio di assistenza finanziaria più idoneo in base alle differenti situazioni e necessità.

Un altro aspetto va sottolineato, ed è quello che della natura di impact investing del microcredito. In un momento in cui il modello economico e sociale è, giustamente, messo sotto la lente di ingrandimento per cercare di modificarne le storture passate, la capacità della microfinanza di avere un grande impatto sociale e di contribuire in maniera decisiva allo sviluppo imprenditoriale e all’inclusione finanziaria va valorizzata al massimo. In un periodo storico così complesso, è quanto mai importante che il regolatore e gli attori finanziari remino nella stessa direzione per mettere a terra tutte le iniziative necessarie affinché la ripresa economica (necessariamente sostenibile) sia stabile e duratura. Questo è quanto sembra stia accadendo sul fronte del microcredito, un ambito a volte trascurato o visto come non così strategico per la ripartenza, ma che ha grandi potenzialità e un ruolo fondamentale da giocare per la riduzione della disoccupazione e lo sviluppo economico.