L’ETF di VanEck sulle terre rare raggiunge i 100 milioni di dollari in soli cinque mesi

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A soli cinque mesi dal suo lancio a fine di settembre 2021, il VanEck Rare Earths and Strategic Metals UCITS ETF ha raggiunto un patrimonio di 100 milioni di dollari. L’ETF investe a livello globale in società che estraggono e processano le terre rare e i cosiddetti metalli strategici.

“La rapida crescita del nostro ETF dimostra l’interesse da parte degli investitori verso le opportunità di investimento in società i cui prodotti giocano un ruolo chiave nel futuro tecnologico ed ecologico”, dice Martijn Rozemuller, CEO di VanEck Europe. “Le tecnologie moderne come le auto elettriche, le turbine eoliche, i componenti dei satelliti o i microchip sarebbero impensabili senza i cosiddetti metalli strategici, che comprendono le terre rare”.

Queste materie prime svolgono un ruolo importante anche nel settore delle tecnologie cruciali per combattere il cambiamento climatico. Ad esempio, i potenti magneti come quelli utilizzati nelle turbine eoliche o nei motori elettrici richiedono, tra gli altri metalli, il neodimio, appartenente alla famiglia delle terre rare. Il litio è invece una materia prima fondamentale per le moderne batterie impiegate nelle auto elettriche.

“Questo settore coinvolge soprattutto società altamente specializzate, che potrebbero tuttavia essere sconosciute e inaccessibili alla maggior parte degli investitori. Con il nostro ETF gli investitori possono invece diversificare il proprio portafoglio e beneficiare della crescente importanza di queste materie prime chiave“.

Il VanEck Rare Earths and Strategic Metals UCITS ETF a replica fisica comprende una selezione globale di società che generano almeno il 50% dei propri ricavi dal settore delle terre rare e dei metalli strategici. Il portafoglio è ribilanciato su base trimestrale. L’ETF è in accumulazione dei proventi e ha un Total Expense Ratio (Ter) dello 0,59%.