A.P.I. Associazione Piccole e Medie Industrie approfondisce la portata del PNRR

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All’incontro “PNRR …e le PMI?” tenutosi questa mattina a Milano – Palazzo Isimbardi – si è approfondito ancora una volta uno dei temi più delicati che aziende e mondo politico dovranno condividere nei prossimi mesi: come ottimizzare i capitali messi a disposizione dal PNRR. La tavola rotonda è stata un momento di dialogo importante, durante il quale si sono avvicendati appunto esponenti sia del mondo imprenditoriale, sia di quello politico.

Il convegno organizzato da A.P.I. Associazione Piccole e Medie Industrie, era dedicato al futuro di queste, con l’intento sì di parlare di PNRR, ma partendo dalle istanze concrete che, ogni giorno, A.P.I. porta all’attenzione della politica, per dare voce ai piccoli imprenditori e imprenditrici.
A.P.I. è guidata da un presidente, affiancato dalla Giunta di presidenza, cui sono affidate deleghe sui distretti, e dal Consiglio composto da imprenditori espressione dei territori in cui ha sede l’impresa. Le cariche sono elette ogni tre anni dall’assemblea degli imprenditori associati, organo sovrano dell’associazione. L’attuale presidente è Paolo Galassi.

Rispettare tempi e scadenze

Per A.P.I. sono ancora tanti i punti interrogativi e i balzelli burocratici legati alla possibilità che i fondi arrivino alle PMI. Per rendere veramente utile ed efficace il PNRR, rispettare tempi e scadenze è fondamentale. Non solo per spendere in modo efficiente le risorse del Piano, ma anche per costruire progetti finalizzati a moltiplicare la resa degli investimenti. Per di più, non rispettare la tabella di marcia significherebbe perdere l’accesso alle risorse.

Rimettere al centro le piccole e medie industrie

Rimettere al centro della strategia di sviluppo le piccole e medie industrie è imprescindibile, come il varo di una politica industriale pluriennale. Ma quali sono gli indirizzi su cui lavorare? La transizione ecologica rimane una priorità: come sarà rimodulato il PNRR in relazione alle attuali emergenze?

Sarà necessario uno sforzo immenso da parte delle Istituzioni nazionali e locali, ma sempre con l’attenzione che le risorse arrivino veramente alle realtà imprenditoriali italiane.

La tavola rotonda “PNRR …e le PMI?”

A Palazzo Isimbardi si sono succeduti il prof. Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica; Carmine Pacente, Presidente della Commissione consiliare fondi europei e PNRR del Comune di Milano; Gianmarco Senna, Consigliere regionale e Presidente IV Commissione permanente – Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione di Regione Lombardia; Giulia Sormani, Direttrice tecnica @Master in Design the Digital Strategy, POLI.design – Politecnico di Milano; Francesco Vassallo, Consigliere delegato all’Organizzazione e Personale, Sviluppo economico, marketing territoriale, digitalizzazione e semplificazione di Città metropolitana di Milano.
Lombardia e di Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Imprese.

A proposito del PNRR il Presidente di A.P.I. Paolo Galassi ha affermato: “Gli imprenditori ci credono e, ancora una volta, si fanno trovare pronti a raccogliere questa sfida, sostenendo nuove idee, progetti e investimenti”.

I dati del sondaggio

Lo dimostrano chiaramente i dati emersi da un sondaggio condotto dall’Ufficio Studi A.P.I. secondo cui il 67% delle PMI associate che hanno risposto all’indagine, valuta positivamente il PNRR. In particolare, il 66% degli intervistati, lo ritiene veramente un’opportunità per le piccole e medie imprese, proprio alla luce delle possibilità offerte in termini di investimenti in sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e industria 4.0: elementi ormai imprescindibili per continuare a operare in un mercato aperto, sempre più competitivo. Il 52%, infatti, dichiara di voler accedere alla richiesta dei fondi al fine di promuovere proprio progetti di digitalizzazione e/o sostenibilità. Tuttavia, il 44% del campione non è strutturato internamente per gestire l’intero processo e si dovrà, dunque, appoggiare a società esterne.

Conclude Paolo Galassi: “Come Associazione ci interroghiamo, ogni giorno, su come supportare le PMI lombarde associate, per metterle in condizione di resistere, investire e competere, ad armi pari, anche sul mercato globale. I fondi del PNRR non potevano arrivare in un momento migliore. Senza visione sul futuro un Paese non cresce. Senza imprese non c’è sviluppo e benessere sociale, generato dal lavoro. Ecco perché, ancora una volta, A.P.I. è scesa in campo, con l’obiettivo di far sedere gli imprenditori “al tavolo” con le Istituzioni locali e gli esperti del settore, per tracciare insieme la nuova roadmap verso il futuro delle PMI”.

Aumentare il tasso di crescita al 2%

Particolarmente incisivo, l’intervento di Carlo Cottarelli si è concentrato sulla necessità di aumentare il tasso di crescita dallo 0,2% al 2%, attraverso un insieme di spese e investimenti, ma soprattutto intervenendo sul “capitale” in tutte le sue accezioni: pubblico, privato, umano. “Io credo che il Piano sia buono, possa riuscire a portare ad un aumento del tasso di crescita, di cui beneficerebbero anche le piccole medie imprese. Il problema principale è l’implementazione del Piano”.

Ciò è possibile solo creando una sorta di combinazione fra capitale e riforme. Non si può procedere senza le riforme: concorrenza, fisco, giustizia, burocrazia, pubblica amministrazione, istruzione. “Più riforme vuol dire più crescita” conclude Carlo Cottarelli.

Ma c’è molta carne al fuoco, occorre privilegiare i punti più importanti, non lasciarsi distrarre da progetti minori: oggi quando si parla di PNRR tutte le realtà locali propongono progetti di piccola portata, come valorizzare i borghi o gli alberghi diffusi. Non è qui il futuro.