Ritorno sull’investimento nel settore dell’istruzione

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Perché la gente investe tanto tempo per la propria istruzione? Ne vale la pena? L’obiettivo della maggior parte degli studenti è cominciare a lavorare il prima possibile per iniziare a guadagnare e ripagare il debito accumulato negli anni di studio.

Quei debiti studenteschi sono davvero onerosi se pensiamo, ad esempio, che il costo dell’istruzione negli Stati Uniti è cresciuto (secondo una stima) di circa 4,6 volte il tasso d’inflazione negli ultimi cinquant’anni. Di conseguenza, negli Stati Uniti i laureati hanno in media un debito di USD 30 000 e, cosa più preoccupante, il 41% è sottoccupato.

Il vecchio modello didattico basato sul front-loading in età precoce cede il passo al lifelong learning

Uno dei motivi che spiega questo alto tasso di sottoccupazione dei laureati statunitensi è che non hanno acquisito le competenze specifiche di cui hanno bisogno per un dato lavoro. Secondo il report America’s Future of Work di McKinsey “da diversi anni negli Stati Uniti la questione delle competenze dei lavoratori è sempre più preoccupante. Oggi la tecnologia richiede abilità nuove e di un livello superiore, come pensiero critico, creatività e competenze socio-emotive. In particolare, le competenze necessarie per ricoprire funzioni nel settore STEM3 in rapida crescita, sono in continua evoluzione. Il vecchio modello didattico basato sul front-loading, in età precoce, deve cedere il passo al lifelong learning. Per un lavoratore formazione e istruzione non possono più concludersi prima dei 30 anni e fornirgli competenze che potrà utilizzare per decenni.

L’esigenza di acquisire competenze specifiche per il mondo del lavoro è nota, tant’è che è stata inserita nell’OSS 4. Il traguardo 4.4 recita: “aumentare considerevolmente entro il 2030 il numero di giovani e adulti con competenze specifiche (anche tecniche e professionali) per l’occupazione, posti di lavoro dignitosi e per l’imprenditoria”. Specifica, inoltre, che “in aggiunta a competenze lavorative specifiche, è necessario promuovere lo sviluppo di abilità di livello superiore, cognitive e non, e di competenze trasferibili (quali la capacità di risolvere i problemi, il pensiero critico, la creatività, il lavoro di squadra, la capacità di comunicare e di risolvere le controversie) che possono essere utilizzate in molti ambiti lavorativi.

Non sono solo le competenze richieste a evolversi in continuazione, ma anche il profilo del mercato del lavoro e la domanda di talune professioni. Da un lato, l’automazione sta eliminando gradualmente lavori negli uffici, nella produzione, nei servizi di ristorazione e nella vendita al dettaglio. Dall’altro, fattori demografici, come l’invecchiamento della popolazione, alimentano ad esempio la domanda di professionisti qualificati del settore sanitario, un campo che negli Stati Uniti sta registrando il più elevato tasso di crescita.

 

 

Competenze, lifelong learning e formazione professionale saranno il prossimo terreno di battaglia

Siamo convinti che l’acquisizione di competenze più specifiche per l’occupazione, nonché una formazione professionale per mestieri con elevata occupabilità, stiano per diventare il prossimo terreno di battaglia per le società che operano nel settore della tecnologia dell’istruzione (EdTech).

Ad esempio, uno dei capisaldi di questo settore negli Stati Uniti, Chegg Inc., ha di recente acquisito Thinkful, una piattaforma di apprendimento online basata sulle competenze. Osservando in particolare che l’85% dei laureati di Thinkful trova un lavoro nel proprio campo di studio entro sei mesi dal completamento del programma, il CEO di Chegg ha commentato: “Gli studenti sono sempre più interessati a migliorare le loro opportunità di carriera attraverso l’acquisizione delle competenze professionali più adeguate durante o subito dopo gli studi. Grazie all’integrazione dei corsi di Thinkful nella gamma di servizi didattici offerti da Chegg, i nostri studenti potranno ottenere competenze di elevata qualità richieste per le categorie professionali a più rapida crescita, a prezzi accessibili. Thinkful ha registrato una crescita degli utili di oltre il 30% su base annua perché si è rivolta direttamente agli studenti aiutandoli ad acquisire le competenze che più contano per il mondo del lavoro di oggi”.

Un’altra società, 2U, Inc. sta orientando il proprio sviluppo strategico in una direzione ancora più chiara. Con l’acquisizione nel 2017 di GetSmarter, che organizza corsi brevi, nel 2019 di Trilogy, specializzata in boot camp, e di edX nel 2021, la società offre ora una gamma formativa completa di corsi da gratuiti a USD 1000–5000 con una durata di uno o due mesi, ai boot camp da USD 10 000–20 000 della durata massima di circa sei mesi, fino a corsi di laurea completi a partire da USD 200 000 che durano un massimo di tre anni.

L’aspetto interessante è che i vantaggi di questa strategia si stanno ora delineando con chiarezza in quanto, a partire dall’anno successivo all’acquisizione e fino al primo trimestre del 2021, la velocità di crescita degli utili generati dai corsi brevi è stata più del doppio rispetto a quella dei corsi di laurea tradizionali.

È forse l’inizio della fine del sistema d’istruzione tradizionale come noi lo conosciamo? Non riteniamo che la forma di istruzione tradizionale basata sul front-loading scomparirà del tutto, poiché questa esperienza di didattica formale mette gli studenti nelle condizioni di apprendere e scegliere corsi specifici in futuro. Tuttavia, a lungo termine crediamo che i corsi brevi, l’apprendimento professionale e altri modelli di lifelong learning offrano opportunità interessanti.

Il lavoro flessibile aiuta a colmare il gap di competenze

Le opzioni di lavoro flessibile possono permettere alle persone di cominciare a guadagnare mentre proseguono la formazione, aiutandole a recuperare l’investimento iniziale. Ciò vale, in particolare, per gli studenti maturi che devono spesso conciliare doveri familiari e lavoro part-time. È altresì importante colmare il divario tra le competenze possedute e quelle richieste nelle posizioni offerte dai reclutatori. Bisogna, in altri termini, affrontare un punto particolarmente dolente che emerge ripetutamente nelle indagini aziendali: il “gap di competenze” (skill gap). Questo termine descrive le competenze che mancano nel pool di talenti presenti in una società e che sono necessarie per conseguire un determinato obiettivo. In un’indagine recente condotta da McKinsey l’87% degli intervistati su scala globale ha risposto di trovarsi in una situazione di gap di competenze o di aspettarsela nell’arco di qualche anno.

Le competenze di cui vi è carenza sono tecniche: analisi dei dati (43% degli intervistati) e informatica/mobile/web design (26%). Facilitate dall’esecuzione a distanza di questi compiti, le organizzazioni si rivolgono in misura crescente a lavoratori a progetto o autonomi, affrontando il problema del gap di competenze e contribuendo così all’espansione della cosiddetta “gig economy”.

Quando si parla di gig, istintivamente forse molti di noi pensano a Uber, Etsy e Deliveroo (o semplicemente a qualcuno che mette un avviso nel bar del quartiere offrendo servizi, ad esempio piccoli traslochi). Tuttavia, i dati di BCG mostrano che in molti casi i partecipanti alla gig economy offrono servizi tecnici e personali specializzati superando numericamente, in taluni paesi, i lavoratori meno qualificati. Ad esempio, in India i lavoratori autonomi altamente qualificati rappresentano il 42% del totale contro il 31% di quelli a bassa qualifica. È probabile che i lavoratori autonomi altamente qualificati contribuiscano in misura preponderante al valore della gig economy mondiale, stimato in USD 297 mrd, numero che registra ogni anno una crescita a due cifre.

Dalla gig economy emerge una nuova classe di ruoli ibridi, che sono un misto di competenze tecniche molto ricercate e competenze richieste come pensiero critico, leadership, capacità di problem solving e spirito di collaborazione. Sebbene siano lavori “data-enabled” (cioè “abilitati dai dati”), da un certo punto di vista sono anche più umani, nel senso che dipendono maggiormente da capacità di giudizio e creatività. Raramente coinvolgono compiti routinari, ripetitivi, il che spiega perché sono amati da tutti, soprattutto dalle generazioni più giovani.

Esempi di ruoli ibridi

Sicurezza digitale

Alla luce della crescente complessità e multidisciplinarietà non basta più che gli analisti della sicurezza digitale si affidino alle conoscenze tecniche per svolgere il proprio lavoro. Devono essere competenti anche nell’analisi e nell’interpretazione dei dati e avere il senso degli affari e la capacità di comunicare per poter valutare efficacemente le minacce incombenti e convincere il management e il personale ad adottare protocolli basati sulle best practice.

Progettazione grafica

Per creare design significativi, i graphic designer devono sempre più possedere capacità di codifica oltre al talento artistico. Per utilizzare efficacemente i sistemi e gli strumenti di digital design non sono richieste solo profonde competenze tecniche, ma anche conoscenze in materia di campagne digitali e di dati quando, ad esempio, si supportano funzioni chiave quali il marketing online.

Reclutamento del personale tecnico

Il lavoro di reclutamento e di gestione delle risorse umane è sempre di più imperniato sulla tecnologia. Oggi, un reclutatore con capacità di comunicazione e di interazione personale tradizionalmente solide deve anche possedere competenze nel campo tecnico specifico in cui opera. Con la crescente automazione dei processi di reclutamento e la grande diffusione della tecnologia nell’ambito delle risorse umane, è sempre più importante avere conoscenze nel campo dell’analisi dei dati e dei sistemi di risorse umane.