Elon Musk citato in giudizio per insider trading. E’ la terza class action contro di lui

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Gli investitori hanno avviato una nuova class action accusando il CEO di Tesla Elon Musk di insider trading e manipolazione della criptovaluta Dogecoin, costata loro miliardi di dollari. Secondo quanto depositato presso il tribunale federale di Manhattan, gli investitori hanno accusato Musk di utilizzare post artatamente confezionati su Twitter, oltre ad aver pagato influencer e la sua partecipazione a programmi televisivi di alta visibilità come quelli della  NBC per fare trading con profitto a loro spese attraverso diversi portafogli Dogecoin che lui o Tesla controllano.

Ad esempio Musk ha venduto Dogecoin per circa 124 milioni di dollari ad aprile dopo aver sostituito il logo del canarino blu di Twitter con il logo del cane Shiba Inu di Dogecoin, portando a un aumento del 30% del prezzo di Dogecoin. Alex Spiro, avvocato di Musk e Tesla, ha rifiutato di commentare ieri l’accaduto. Ma anche l’avvocato degli investitori si è riservato di parlare in un secondo tempo.

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Questa è la terza accusa lanciata al magnate dagli investitori privati: in particolare si sono concentrati sul fatto che Musk abbia deliberatamente aumentato il prezzo di Dogecoin di oltre il 36% in due anni per poi lasciarlo crollare. Ma si tratta in pratica della modifica di una causa iniziata nel giugno 2022. Prima ancora Musk e Tesla a marzo avevano chiesto l’archiviazione della seconda denuncia modificata, definendola una “fantasiosa opera di finzione”, e il 26 maggio hanno affermato che un altro emendamento era ingiustificato.

Invece questa volta il giudice distrettuale degli Stati Uniti Alvin Hellerstein ha affermato che “probabilmente” accetterà la terza denuncia modificata, e ha anche accolto la richiesta degli investitori di convocare la Dogecoin Foundation come possibile imputata.

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