Indagine Ania-Ipsos, gli italiani hanno una bassa percezione dei rischi

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E’ stata pubblicata l’ interessante indagine Ania-Ipsos sulla evoluzione degli Italiani rispetto alla percezione dei rischi, individuando i nuovi bisogni di protezione, le attese e propensioni rispetto alle soluzioni assicurative.

Dall’analisi emerge una diffusa percezione di esposizione ai rischi tra gli italiani, ed un elevato interesse a prendere in carico la situazione e fare una diagnosi proattiva attraverso il check-up assicurativo, soprattutto nei giovani Gen Z. Attualmente c’è ancora un differenziale tra percezione di esposizione ai rischi e propensione ad assicurarsi, ma questo gap potrebbe progressivamente ridursi.

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Le motivazioni del gap presente tra percezione dei rischi e attivazione di coperture assicurative probabilmente sono originate anche da:

▪ insufficiente riflessione culturale sui rischi;
▪ bassa consapevolezza delle conseguenze negative del non interrogarsi e non presidiare sufficientemente l’area della protezione dai rischi;
▪ modesta consapevolezza di poter attivare anche delle protezioni assicurative a fronte dei rischi percepiti.

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Non a caso, il valore della protezione assicurativa è più elevato tra chi ha maggiore conoscenza e competenza in ambito assicurativo/finanziario.

L’indagine conferma pertanto come ci siano ampi spazi di sviluppo per aumentare la cultura degli italiani nei confronti dei rischi e di conseguenza la domanda di soluzioni assicurative. L’attuale contesto sta infatti innestando un concreto cambio di rotta nel mind-set dei cittadini italiani, originando una nuova sensibilità, una visione di sé stessi e del contesto molto diversa. Sono più attenti a comportamenti sostenibili, in tema ambiente, ma anche sociale. Sono anche più consapevoli della propria fragilità, ma anche più convinti di essere artefici del proprio destino: «la qualità del mio domani dipende in buona parte da ciò che faccio oggi» è una affermazione condivisa dal 60% degli italiani, in modo trasversale nelle fasce generazionali.

Gli assicurati hanno abbracciato la tecnologia, considerata soprattutto come elemento di facilitazione, semplificazione dei processi e della user experience e anche gratificazione dell’esperienza.

Questa nuova consapevolezza, coniugandosi con le azioni concrete di education, informazione, comunicazione, supporto e con l’offerta di soluzioni abilitanti, problem solver e user friendly, potrà essere il driver per una maggiore diffusione della protezione assicurativa, conclude l’Indagine.