Per l’estate mancano receptionist e camerieri in tutta Italia

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Circa il 40% delle ricerche di personale relative alle mansioni del settore della ristorazione e del turismo restano inevase, a fronte di una crescita costante della richiesta di personale nel settore in Italia soprattutto in vista dell’estate: +35% rispetto al 2022. Nei primi 5 mesi del 2023, l’agenzia per il lavoro Lavoropiù ha gestito 625 ricerche e di queste 249 sono ancora aperte, quindi non soddisfatte.

Le figure maggiormente richieste nel 2023 sono l’addetto mensa (26% di tutte le ricerche inserite a oggi), il receptionist (14%) e il barista (11%). Quelle invece con più posizioni ancora aperte (in valore assoluto) sono: ancora una volta il receptionist (40%), il cameriere di sala (33%) e l’aiuto cuoco (24%).

Le mansioni, infine, più difficili da reperire in termini percentuali sul dato di ricerche gestite sono il manutentore d’albergo (92% di inevase), il segretario di ricevimento (80%) e il capo ricevimento (75%).

Per quanto riguarda le competenze richieste, oltre a quelle tecniche ­– come per esempio la conoscenza dei diversi tipi di servizio e dell’abbinamento piatto-vino per i camerieri o le conoscenze tecniche per realizzazione  di bevande per i baristi – sono importanti le skill trasversali, come la motivazione, la flessibilità oraria, la mobilità territoriale e la capacità di empatizzare con il pubblico e non ultimo, la conoscenza della lingua inglese.

“Le ragioni principali della carenza di questo tipo di professionalità sono, in primo luogo, la proposta economica, che, in molte aziende del comparto, non è adeguata al costo della vita e alla domanda di estrema flessibilità richiesta dal settore”, spiega Samanta Rossi, National matching manager di Lavoropiù. Inoltre, anche se oggi si invese più che in passato nella formazione, le professionalità del settore spesso non vedono grandi opportunità di sviluppo di carriera.

“La forte carenza di personale qualificato in ambito alberghiero e ristorativo per la prima volta sta spingendo le aziende del settore a rivolgersi in modo massiccio alle agenzie per il lavoro. Da qui l’enorme quantità di ricerche che ogni giorno vengono attivate alle nostre filiali, che lavorano da anni nel comparto. Ma nonostante un database di quasi un milione di profili, fatichiamo a rispondere alle richieste. Per questo motivo stiamo percorrendo strade alternative, come l’orientamento nelle scuole alberghiere o la creazione di percorsi formativi professionalizzanti per chi proviene da altri settori”.