Macro USA, inflazione “headline” e “core” al di sotto delle attese

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Il Bureau of Labor Statistics ha pubblicato i dati sull’inflazione relativa al mese di giugno negli Stati Uniti. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha evidenziato, su base annuale, un rialzo del 3%, leggermente minore rispetto alle attese del mercato fissate al 3,1% (a maggio +4%). È la crescita dei prezzi più bassa da marzo 2021. Su base mensile il CPI è salito dello 0,2% (aspettative fissate per un +0,3%). L’indice core (ovvero esclusi energetici ed alimentari) ha mostrato una crescita del 4,8% (previsioni del mercato al 5%, a maggio +5,3%). Su base mensile l’aumento dei prezzi core è stato pari allo 0,2%, inferiore alle attese (a maggio +0,4% m/m).

Sorprende positivamente l’inflazione. Scendono le pressioni inflazionistiche anche quelle core. Dilemma per la FED, a luglio possibile ultimo rialzo dei tassi per il 2023

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Le cifre su inflazione hanno confermato un rallentamento dei prezzi headline e dell’inflazione core. Il rallentamento è costante dai valori di giugno 2022 quando inflazione si attestava attorno al 9% fino al 3% di giugno 2023. La principale ragione è la caduta dei prezzi degli energetici e dei servizi al comparto energetico.

A contribuire all’entusiasmo anche l’indice core (esclusi energetici e alimentari) che rallenta la crescita sotto al 5% per la prima volta dopo tanti mesi (dal dicembre 2021).

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Reazione immediata sui mercati con vendite sul dollaro, forti acquisti sui treasuries soprattutto di breve periodo (come il bond con scadenza a 2 anni che ha mostrato un crollo del rendimento dal 4,85% al 4,74%)) e acquisti anche sull’equity (in particolare i tecnologici più sensibili alle aspettative sulle prossime mosse della FED).

Per la Federal Reserve dopo il deludente report sul mondo del lavoro di venerdì scorso e dopo le ultime cifre sull’andamento dei prezzi al consumo qualche dubbio in più ci sarà su quale azione sia necessaria adottare nella prossima riunione di fine luglio.

Crediamo che per il meeting del 26 luglio del FOMC lo scenario base sia ancora quello di un rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base dal 5%-5,25% al 5,25%-5,50%. Singoli dati non possono cambiare una decisione presa dopo alcuni mesi di riflessione sull’andamento dell’economia reale. Tuttavia, queste cifre possono suggerire che il probabile rialzo del costo del denaro del 26 luglio possa essere l’ultimo dell’attuale ciclo.