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Threads vs Twitter: la più grande campagna pubblicitaria (gratuita) mondiale

Helene Pacitto -
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Threads – Twitter —

di Helene Pacitto
Chief Digital Officer (CDO) | Consulente | Formatore social media marketing | Digital Transformation
Restiamo osservatori attenti e pazienti di una battaglia tra miliardari nerd che si sfidano a colpi di social network, spostando milioni di follower e generando volumi di engagement rate impressionanti.

“Competition is fine, cheating is not“

Così cinguetta Elon Musk sul suo social dopo il lancio di Threads. Un tweet che ha acceso un infiammante dibattito su Twitter con commenti di ogni genere e che ha prodotto un volume di engagement altissimo: oltre 20 mila commenti, 40 mila condivisioni, 300 mila like. Ma se da una parte Musk attacca duramente questa azione, dall’altra il ceo di Meta resta impassibile e posta sui suoi account social un sorridente video messaggio in cui annuncia appunto la sua “big news” che gli fa incassare su Fb 75 mila like, 10 mila commenti e 1.4 milioni di visualizzazioni al video.

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Siamo solo agli albori di quella che pare sarà una grande battaglia tra i due colossi che detengono i maggiori social mondiali: infatti a poche ore dal lancio del guanto di sfida di Zuckerberg con il suo nuovo social Threads, Elon Musk già tuona e minaccia di fare causa a Meta. Probabilmente non si aspettava un successo cosi immediato e massiccio della nuova piattaforma di microblogging, esattamente analoga a Twitter,  che in appena 24 ore avrebbe registrato 55 milioni di iscritti in circa 100 Paesi del mondo. Si tratta di un numero davvero impressionante, senza dubbio alcuno, mai raggiunto prima da nessuno.

Forte dell’enorme bacino di utenti già a sua disposizione, dato che è figlio di Instagram, nel senso che gli utenti che hanno già un profilo IG possono importare sul loro nuovo profilo tutte le impostazioni, le persone che seguivano precedentemente, ed è quindi un nuovo modo di condivisione di testi.

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La nuova piattaforma social ha fatto centro, andando ad acquisire anche quegli utenti rimasti scontenti dai cambiamenti che Elon Musk aveva apportato a Twitter in questi mesi. Al momento il Re Mida della comunicazione porta a casa un bel successo, rafforzando il brand Meta e con ottime possibilità di attirare a sè i capitali degli inserzionisti che avevano già da tempo abbandonato l’uccellino blu.

La vera sfida è sulla pubblicità, e a poche ore dal suo debutto sono arrivati grandi organizzazioni giornalistiche e colossi come Netflix e Spotify, ma Mark sottolinea che prima di monetizzare il nuovo social lo vuole portare a 1 miliardo di persone iscritte.

Il tutto in attesa di veder sbarcare Threads nel vecchio continente dove però la regolamentazione in materia di privacy è  molto rigida. Meta deve ancora risolvere alcune questioni relative all’utilizzo dei dati personali da parte di Threads per attenersi alle normative europee in materia. Intanto sul “nuovo twitter firmato Meta”, il Ceo Zuckerberg si diverte nel provocare Elon scrivendo: “Penso che dovrebbe esserci un’app di conversazioni pubbliche con più di un miliardo di persone. Twitter ha avuto l’opportunità di farlo ma non ce l’ha fatta. Speriamo di farcela noi”. E con questo post, restiamo osservatori attenti e pazienti di una battaglia tra miliardari nerd che si sfidano a colpi di social network, spostando milioni di follower e generando volumi di engagement  rate impressionanti.
E con assoluta certezza possiamo dire che siamo di fronte alla più grande campagna pubblicitaria (gratuita) mondiale


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