L’FBI lancia l’allarme Ransomware e Sextortion: è emergenza negli USA

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Ransomware nel contesto medico e sextortion per ricattare i giovani — 

Gli attacchi ransomware non sono di certo una novità ma, nonostante ciò, tale fenomeno sembra crescere in maniera continua. Sul territorio statunitense, infatti, non si contano più le strutture mediche, uffici e ospedali colpiti da questo tipo di attacco. In questo contesto, gli hacker oltre a estorcere alle strutture le cartelle cliniche dei pazienti e le informazioni sensibili, perseguono anche i pazienti stessi.

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La sextortion, o ricatto sessuale, consiste nel minacciare di rendere pubbliche le informazioni private di una vittima a meno che questa non paghi dei soldi all’estorsore. In un’era digitale come la nostra, le informazioni potrebbero includere frammenti di messaggi di testo sessuali (sexts), foto private e anche video. I criminali generalmente chiedono denaro anche se a volte cercano materiale ancor più compromettente (inviaci altro o rendiamo tutto pubblico).

Sextortion e Ransomware: allarme in USA, ma non solo…

Il modus operandi dei cybercriminali, in questo senso, è alquanto chiaro. Si tratta di un malintenzionato che si finge qualcun altro, ottiene foto compromettenti e poi minaccia di condividerle se non gli vengono fornite altre informazioni (o denaro). La novità ora è che questi criminali prendono di mira più di frequente i giovani, prediligendoli rispetto a persone di età più avanzata. E il riscatto riguarda, molto spesso, carte di creditoconti bancari, dettagli per effettuare furti d’identità e altre informazioni sensibili. In caso contrario, i criminali minacciano di condividere le foto compromettenti.

Sebbene la casistica americana presenti numeri più elevati, entrambi i pericoli sono reali e concreti anche nel vecchio continente. Al di là delle classiche precauzioni tecniche, con software di protezione e soluzioni simili, risulta importante far fronte a minacce che basano le proprie strategie in prevalenza sul social engineering.

Le vittime adolescenti

Forse la cosa più spiacevole della sextortion è il fatto che la maggioranza delle vittime sono adolescenti: i ricattatori non attaccano quella parte della popolazione che ha più soldi da gettare al vento, ma gli adolescenti sono vittime perfette della sextortion, per via della loro fragilità..

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Il periodo adolescenziale rappresenta quel momento della vita in cui si scopre come trovare e coltivare nuovi tipi di rapporti, e solitamente senza alcun tipo di guida. Gli adolescenti stanno anche iniziando a costruire il proprio percorso di vita e a contestare l’autorità ma devono ancora capire le conseguenze delle proprie azioni così come farebbe un adulto.

Sextortion: i consigli della Polizia postale per difendersi

Polizia postale e delle comunicazioni
Vittime sono sia adulti sia minori fragili adescati attraverso i profili social. Conoscere l’argomento e difendersi dall’estorsione sessuale è fondamentale: la cosiddetta sextortion è considerata un grave reato, un fenomeno pericoloso che fa leva sulla fragilità delle vittime.

L’approccio nasce attraverso lo scambio di comunicazioni sui profili social dove dei criminali, spacciandosi per ragazze o ragazzi gentili, manifestano apprezzamenti per le foto pubblicate. Prosegue con l’invito a condividere per gioco immagini intime, e sfocia infine nella richiesta di denaro, accompagnata dalla minaccia di diffondere il materiale tra tutti i contatti, amici e i parenti, in caso di mancato pagamento. Spesso le vittime, per timore che le riproduzioni possano essere viste da altri, tendono a non confidarsi con nessuno e a cedere all’intimidazione.

Seguiamo i consigli della Polizia postale per contrastare questo grave fenomeno:

– Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere soldi e le richieste si faranno man mano più insistenti;
– Non vergognarsi per aver condiviso immagini intime. Siamo di fronte a criminali organizzati che conoscono le curiosità e le fragilità delle vittime di questo tipo di reato;
– Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma conservare gli screenshot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;
– Denunciare subito o fare una segnalazione sul portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto: da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi.