Paper Bankitalia, le 4 età della regolamentazione bancaria

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La Banca d’Italia ha pubblicato un interessante Paper sulla evoluzione del sistema bancario in cui illustra le quattro età in cui può essere suddivisa l’evoluzione della regolamentazione bancaria dall’Ottocento a oggi.

La prima è il free banking, rimasto in vigore fino agli anni Venti del Novecento; vi è poi la nascita della regolamentazione in risposta alla Grande Depressione degli anni Trenta, con l’introduzione di controlli pubblici severi, che hanno governato i sistemi bancari fino agli anni Settanta-Ottanta del secolo scorso.

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La fase successiva è di deregolamentazione, che ha dominato la scena fino all’esplosione della crisi finanziaria globale del 2007-2009.

La quarta età, iniziata all’indomani della crisi finanziaria, che può essere divisa in due
fasi: la prima (2010-2018), in cui sono state adottate regole più stringenti e coordinate a livello internazionale in risposta alla crisi; la seconda, nella quale viviamo oggi, in cui si sono registrati in alcune giurisdizioni, come Stati Uniti e Regno Unito, orientamenti che hanno introdotto deviazioni dagli standard internazionali.

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Nel marzo 2023 si sono verificate alcune crisi bancarie, che hanno interessato intermediari regionali
statunitensi e una banca svizzera attiva a livello globale, e che hanno implicazioni per la regolamentazione e la vigilanza.

Lo studio evidenzia che in alcune giurisdizioni, tra cui gli Stati Uniti, in anni recenti sono stati introdotti nella regolamentazione elementi non in linea con gli standard internazionali, in particolare con quelli stabiliti dal Financial Stability Board, cui possono essere in gran parte attribuite le cause delle crisi bancarie statunitensi della primavera del 2023.

In prospettiva, il lavoro sottolinea l’opportunità di resistere alle pressioni per deregolamentare il sistema e di introdurre possibili correttivi suggeriti dai recenti casi di crisi. Si richiama l’importanza di ridurre la complessità regolamentare e di perseguire un giusto equilibrio tra proporzionalità delle regole e tutela della stabilità finanziaria. Le autorità potrebbero accrescere la capacità di affrontare situazioni impreviste e gli intermediari avrebbero meno incentivi a spostare i rischi al di fuori del perimetro regolamentare.