Capital Group: guida alle recessioni, 9 aspetti da conoscere

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Sebbene per un certo tempo la recessione sia sembrata imminente, il quadro economico è diventato confuso, poiché i settori si sono indeboliti e ripresi in tempi diversi. Per aiutare gli investitori a prepararsi a questi tempi incerti, abbiamo analizzato oltre 70 anni di dati per raccogliere rispondere alle domande chiave sulle recessioni:

1. Cos’è una recessione?

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Per recessione si intendono in genere almeno due trimestri consecutivi di calo del PIL (prodotto interno lordo) dopo un periodo di crescita, anche se di per sé questo dato non è sufficiente.

2. Cosa causa le recessioni?

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In passato, le recessioni si sono verificate per una serie di motivi, ma tipicamente derivano dagli squilibri economici che in ultima istanza devono essere corretti. Ad esempio, la recessione del 2008 è stata causata dall’eccesso di debito nel mercato degli immobili residenziali. Le recessioni possono essere causate anche da shock inattesi – come la pandemia di COVID-19 – che siano abbastanza diffusi da danneggiare gli utili societari e portare a licenziamenti. Quando la disoccupazione aumenta, i consumatori tendono a ridurre la spesa e ciò esercita ulteriori pressioni sulla crescita economica, sugli utili societari e sui corsi azionari. Questi fattori possono mettere in moto un circolo vizioso che spinge un’economia ad entrare in recessione. Sebbene possano essere difficili da superare, le recessioni sono un mezzo naturale e necessario per eliminare gli eccessi prima della prossima espansione economica.

3. Quanto dura una recessione?

La buona notizia è che generalmente le recessioni non sono durate molto. Dalla nostra analisi di 11 cicli a partire dal 1950 emerge che le recessioni sono durate da due a 18 mesi, con una durata media di circa 10 mesi. A chi viene colpito direttamente da licenziamenti o fallimenti d’impresa può sembrare un’eternità. Ma gli investitori con un orizzonte temporale di lungo termine devono concentrarsi sul quadro d’insieme. In termini relativi, le recessioni sono state un battito di ciglia nella storia economica. Negli ultimi 70 anni, gli Stati Uniti sono stati ufficialmente in recessione per meno del 15% dei mesi. Inoltre, il loro impatto economico netto è stato relativamente modesto.

4. Cosa succede al mercato azionario durante una recessione?

È possibile conseguire i maggiori rendimenti durante le fasi conclusive di un ciclo economico o subito dopo il raggiungimento del punto minimo d’inversione. Una strategia mediana, in cui gli investitori investono sistematicamente importi uguali a intervalli regolari, può essere vantaggiosa in caso di mercati ribassisti. Questo approccio consente agli investitori di acquistare un maggior numero di azioni a prezzi più bassi, rimanendo al contempo posizionati per il momento in cui il mercato si riprenderà.

5. Quali indicatori economici sono in grado di prevedere una recessione?

Non sarebbe fantastico sapere in anticipo quando arriverà una recessione? Sapere esattamente quando comincerà è impossibile, ma ci sono alcuni segnali solitamente attendibili che vale la pena monitorare nelle fasi finali del ciclo economico.

La curva dei rendimenti, il tasso di disoccupazione, la fiducia dei consumatori e i nuovi cantieri edilizi sono quattro indicatori economici in grado di segnalare l’arrivo di una recessione.

6. Siamo in una recessione?

Anche se a volte è sembrato che fossimo già in una recessione, crediamo che la recessione effettiva debba ancora iniziare. La nostra ipotesi di base rimane quella di una recessione relativamente breve e lieve, ma sono aumentate le probabilità che non si verifichi affatto. Nonostante l’impatto che l’inflazione e i tassi elevati hanno avuto sul sentiment dei consumatori e sugli utili aziendali, il mercato del lavoro si è dimostrato sorprendentemente resiliente e continua a sostenere l’economia. Anziché una recessione effettiva, potremmo assistere a una continuazione di una recessione progressiva (rolling recession), in cui parti dell’economia si contraggono e si riprendono in tempi diversi.

7. Come possono gli investitori posizionare un portafoglio azionario in vista di una recessione?

Non tutte le azioni reagiscono alle fasi di tensione economica nella stessa maniera. Nelle otto maggiori contrazioni azionarie verificatesi tra il 1987 e il 2022, alcuni settori hanno mostrato una tenuta migliore di altri, e solitamente si è trattato di quelli con dividendi più elevati, come i beni di consumo primari e le utility. I dividendi possono offrire un potenziale di rendimento stabile durante le fasi di ribasso generalizzato delle azioni. I titoli con orientamento “growth” possono continuare a essere una componente chiave dei portafogli, ma è importante prediligere aziende con bilanci solidi, flussi di cassa stabili e prospettive di crescita di lungo termine, in grado di resistere alle ondate di volatilità di breve periodo. Molte imprese possono restare redditizie anche durante le recessioni. Bisogna concentrarsi sulle società con prodotti e servizi che le persone continueranno a usare quotidianamente, come i servizi di telecomunicazione e pubblica utilità nonché le industrie alimentari con potere di determinazione dei prezzi.

8. Come possono gli investitori posizionare un portafoglio obbligazionario in vista di una recessione?

Le obbligazioni sono spesso fondamentali per investire con successo durante una recessione o un mercato ribassista. Questo perché le obbligazioni possono fornire una certa stabilità e tutela del capitale, specie durante le fasi di volatilità dei mercati azionari. Gli investitori non devono necessariamente aumentare la loro allocazione obbligazionaria in vista di una recessione, bensì possono rivedere la loro esposizione per assicurarsi che sia posizionata in modo da fornire diversificazione da azioni, reddito, conservazione del capitale e protezione dall’inflazione – quelli che noi riteniamo essere i quattro ruoli chiave che le obbligazioni possono svolgere in un portafoglio ben diversificato.

9. Quali sono i modi per prepararsi a una recessione?

Quando si investe prima e durante una recessione, bisogna innanzitutto restare calmi. L’emotività può essere l’ostacolo numero uno al conseguimento di rendimenti elevati. Ciò che è più importante è mantenere una prospettiva di lungo termine e assicurarsi che i portafogli siano adeguatamente bilanciati per trarre vantaggio dai periodi di potenziale crescita.