L’Intelligenza Artificiale e l’apocalisse nucleare vi preoccupano? Per il New York Times è il mito di Prometeo

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Le paure dell’A.I. e l’apocalisse nucleare ti tengono sveglio? Tutta colpa di Prometeo. Come un antico mito greco spiega la nostra terrificante realtà moderna.

Tratto da The New York Times – di A.O. Scott

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“Fin dall’inizio della rivoluzione industriale, Prometeo è servito come simbolo di progresso e pericolo, un avatar sia del potere liberatorio della conoscenza che dei pericoli dello sviluppo tecnologico.”

Prometeo era il Titano che rubò il fuoco agli dei dell’Olimpo e lo diede agli esseri umani, avviandoci su un percorso di gloria e disastro e incorrendo nell’ira gelosa di Zeus. Nel mondo moderno, soprattutto dall’inizio della rivoluzione industriale, è servito come simbolo di progresso e pericolo, un avatar sia del potere liberatorio della conoscenza che dei pericoli dello sfondamento tecnologico.

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Il moderno Prometeo

Mary Shelley ha sottotitolato “Frankenstein”, la sua storia gotica di un prototipo di scienziato pazzo e del suo mostro, “Il moderno Prometeo”, sottolineando l’arroganza dell’inventore del mostro e il suo idealismo, sottolineando anche la fragile umanità della sua creazione. Il marito di Shelley, il poeta Percy Bysshe Shelley, era meno ambivalente.

Nella prefazione al suo dramma in versi “Prometeo liberato”, descrisse il suo eroe come “il tipo della più alta perfezione della natura morale e intellettuale, spinto dai motivi più puri e veri verso i fini migliori e più nobili”. Prometeo era un emancipatore, un ribelle in nome dell’umanità contro la tirannia di Zeus.

La nostra capacità di autodistruzione

Più di 200 anni dopo gli Shelley, Prometeo sta vivendo un altro momento, più vicino nello spirito alla terrificante ambivalenza di Mary che alla totale gratitudine di Percy. Mentre l’ottimismo tecnologico si indebolisce di fronte alla malvagità del cyber-capitalismo, al disastro climatico e a ciò che anche alcuni dei suoi sostenitori avvertono è la minaccia esistenziale dell’intelligenza artificiale, quell’antico fuoco assomiglia meno a una brace dell’ingegno divino che all’inizio di una conflagrazione.

Prometeo è ciò che chiamiamo la nostra capacità di autodistruzione.

A.O. Scott è un critico generale per la Book Review. È entrato a far parte del Times nel 2000 ed è stato critico cinematografico fino all’inizio del 2023. È anche autore di “Better Living Through Criticism”.
La versione completa di questo articolo apparirà sul quotidiano americano il 29 ottobre 2023, pagina 11 del Sunday Book Review.