Binance, dimissioni del CEO: il commento di Ferdinando Ametrano (CheckSig)
L’ammissione di colpevolezza da parte di Binance e del suo amministratore delegato Changpeng Zhao (CZ), ieri nell’aula di tribunale a Seattle, non ha sorpreso il mercato. È la conferma di evidenze che erano note tra commentatori ed esperti del mondo cripto: violazioni delle norme antiriciclaggio e delle sanzioni internazionali. La notizia arriva a poche settimane di distanza dalla condanna di Sam Bankman-Fried per il crack FTX e conferma che nel Far West del mondo cripto è arrivato lo sceriffo e la vita si fa dura per criminali e truffatori. Restano ancora alcuni nodi opachi da sciogliere, sia sul futuro di Binance adesso che CZ si è dimesso sia su altri operatori ancora “chiacchierati”, ma il mercato apprezza queste operazioni di pulizia e lo conferma il prezzo di Bitcoin, crypto-asset per eccellenza, che continua a crescere proprio in queste settimane.
L’unica cosa di cui il mercato ha paura sono eventuali crack finanziari, buchi ed ammanchi, che possano venire fuori sulle piattaforme di scambio. Non è stata, infatti, ancora metabolizzata fino in fondo l’evidenza che non si possono lasciare i propri crypto-asset sulle piattaforme di scambio, ma vanno affidati a quegli intermediari che si sottopongono ad audit indipendente, hanno garanzie
assicurative e sono in grado di fornire prova di riserve. Da questo punto di vista CheckSig è l’unica realtà italiana cripto ad avere queste caratteristiche, nel novero di quella mezza dozzina di aziende internazionali realmente affidabili.
È questo il mercato affidabile e promettente in cui vogliono entrare BlackRock e Fidelity con i loro ETF, normato dal regolatore europeo con MiCA, tassato dal governo italiano secondo i criteri definiti nell’ultima finanziaria. In questo mercato CheckSig si presenta come il migliore tra i fornitori di servizi diretti alla clientela finale ed abilitatore per banche e intermediari tradizionali.