Il Bitcoin accoglie il presidente dell’Argentina Milei con favore

Eliézer Ndinga, Director of Research di 21Shares -

Negli ultimi giorni, prima che scoppiasse il caso legale connesso alle attività della piattaforma di scambio Binance, il Bitcoin aveva iniziato a riprendersi dalle ultime flessioni che lo avevano colpito, riuscendo a guadagnare circa l’1,18%. Noi di 21Shares riteniamo che questo rialzo proseguirà, una volta che il rischio legale si sarà affievolito, in quanto i fondamentali dell’asset digitale sono solidi, con grandi player di settore, come Tether, che stanno facendo cospicui investimenti per incrementarne le potenzialità. Tuttavia, anche lo scenario geopolitico potrebbe avere un ruolo nelle future performance del Bitcoin. Infatti, parte della performance registrata da questa criptovaluta è da imputarsi a quanto accaduto dopo le elezioni politiche in Argentina.

Come ormai noto, lo scorso 19 novembre l’Argentina ha scelto come presidente Javier Milei, ultraliberista che si è autodefinito “anarco capitalista”. Sebbene sia doveroso precisare che il neopresidente non ha fatto alcun tipo di dichiarazione ufficiale in merito, le sue posizioni sembrano aver convinto i mercati che possa effettivamente concretizzarsi la rinascita della seconda maggiore economia del Sud America e che anche il Bitcoin potrebbe avere un ruolo in questo processo.

Questo non significa che la valuta digitale potrebbe diventare moneta di corso legale nel paese, ma sarebbe molto strano se Milei ignorasse quanto sta avvenendo a El Salvador, il cui Pil di fine 2023 si dovrebbe attestare attorno ai 33,4 miliardi di dollari, segnando una crescita di circa il 20% da quando il BTC è diventato moneta ufficiale in questa nazione dallo scorso 2021.

Considerando che l’Argentina ha registrato un tasso di crescita medio dello 0,51% negli ultimi 30 anni e che il suo tasso d’inflazione negli ultimi 12 mesi si è attestato sul 140%, ricorrere al Bitcoin proprio per la sua natura deflazionistica non sarebbe una soluzione insensata. Anche le affermazioni di Milei, secondo cui “ciò che il Bitcoin rappresenta è il ritorno del denaro al suo creatore originale, il settore privato” e il dollaro Usa dovrebbe sostituire il peso, se da un lato sono sicuramente controverse, hanno la chiara intenzione di segnalare ai mercati la forte intenzione di investire nella finanza decentralizzata. In ogni caso, è ancora troppo presto per capire quali misure economiche il presidente metterà in pratica e in che misura, figurarsi per capire se avranno effetto. Pertanto, è opportuno esercitare molta prudenza.