Multi-asset per attutire i colpi

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I due temi principali, dell’ultimo trimestre sono stati la compressione del premio per il rischio azionario e le difficoltà in Cina. Partendo dal primo punto, il premio per il rischio azionario è molto ristretto, è quasi negativo. L’S&P 500 produce un rendimento azionario a termine di poco superiore a quello dei Treasury a sei mesi. Questo è un fattore preoccupante perché ci dice che non dobbiamo investire in azioni nel breve/medio termine. Se investiamo in un titolo del Tesoro a sei mesi che ci dà il 5,5%, praticamente senza rischi, otteniamo un profilo di rischio e rendimento imbattibile.

Il mercato azionario è comunque ancora molto appetibile: i principali studi accademici confermano che nel lunghissimo termine avremo un rendimento reale del 7% attraverso le azioni. Crediamo che nel breve/medio termine sarà invece difficile convincere gli investitori che le azioni sono un buon investimento perché altrove possono ottenere il 5,5% senza rischi. Possono disinvestire quando vogliono, senza registrare perdite. Questa possibilità sottrae dunque capitali all’azionario. Lo abbiamo notato nei flussi, in particolare esaminando i dati relativi al mercato monetario. I flussi diretti verso il mercato monetario sono abbondanti perché chiaramente gli investitori possono ottenere rendimenti discreti.

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Nel corso del 3° trimestre l’indice S&P 500, o almeno l’indice MSCI World in termini locali, è sceso del 2,5% circa. Si è diffuso il nervosismo tra i mercati azionari per via delle valutazioni. Dunque, crediamo che la combinazione di questi due elementi, le valutazioni su livelli estremi e un premio per il rischio azionario molto basso, renda le azioni poco interessanti in questo momento. Inoltre, per rendere la vita ancora più difficile agli investitori azionari, c’è da considerare la situazione in Cina. Chiaramente la crisi nel settore immobiliare rischia di trasformarsi in una stretta creditizia. Non solo, ma i consumatori si tirano indietro anche per quello. Per molti investitori, la Cina ha iniziato a frenare la performance, e forse anche la crescita economica mondiale.

Per quanto concerne la Cina, dobbiamo però dire che ci sono ragioni di essere un po’ più ottimisti. Crediamo infatti che valga la pena di considerare un paio di elementi importanti. Primo, i fattori strutturali favoriscono la Cina. La Cina ha un peso del 5% nell’indice MSCI All Country World ma di fatto rappresenta il 20% dell’economia mondiale. Dunque, il mercato azionario cinese continuerà ad avere un ruolo decisivo nella distribuzione delle risorse nel Paese nei prossimi decenni. Questo fattore non verrà meno. Certamente, il tasso di crescita del 4,5% viene considerato deludente; tuttavia, è di gran lunga superiore a quello che sta succedendo a Occidente. Questo è un fattore strutturale che favorisce il mercato azionario cinese.

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L’altro elemento in Cina, che molti stanno trascurando, sono le valutazioni. Si può certamente dire che sono convenienti, però la Cina scambia a quasi la metà dei PE a termine degli Stati Uniti. Nel breve/medio termine questo potrebbe essere un catalizzatore verso valutazioni molto interessanti in Cina.

La caratteristica fondamentale degli investimenti multi-asset è che consentono di restare investiti. Se si accetta un orizzonte a lungo termine, le azioni possono generare un rendimento reale del 7%. Lo dicono tutti i principali studi, come per esempio il volume seminale di Jeremy Siegel, Stocks for the Long Run. Se si accetta tale premessa, ma si vuole rendere l’attesa meno burrascosa, magari sacrificando un po’ di guadagno, un investimento multi-asset è la scelta ideale. Per il cliente che è disposto a investire tutto in azioni nel lunghissimo termine e accettare i momenti difficili, è perfetto. Il multi-asset è lo strumento ideale per attutire i colpi, per ridurre un po’ il rischio di un investimento interamente azionario. In questo modo si sfrutta la crescita delle azioni ma con un rischio ridotto. I clienti con un patrimonio elevato apprezzano molto questa possibilità.

Nel complesso crediamo che un investimento multi-asset possa servire a contenere la potenziale volatilità che registreremo nei prossimi mesi.