Eurozona, inflazione in calo. Svolta positiva per il mercato azionario

Robert Schramm-Fuchs, Portfolio Manager di Janus Henderson -
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L’inflazione complessiva dell’Eurozona a novembre si è attestata al 2,4% su base annua, in netto calo rispetto al picco del 10,6% dell’ottobre 2022. Il calo su base mensile è stato ancora più rapido del previsto, con un -0,6%. Forse la cosa più importante per i responsabili politici è che anche il tasso di inflazione di fondo è sceso bruscamente al 3,6% su base annua. Quest’ultimo dato si confronta con una previsione dello staff della Banca Centrale Europea del 4,1% per il quarto trimestre, pubblicata a settembre.

L’inflazione core annualizzata a sei mesi è ora scesa nella metà inferiore dell’intervallo del 2%, fornendo così un altro dato molto forte che smentisce la narrativa dell’inflazione e dei tassi d’interesse elevati per un periodo più lungo. È comprensibile che i banchieri centrali abbiano iniziato a fare un po’ di resistenza alla narrativa dei mercati finanziari che prevedeva tagli significativi dei tassi per il 2024, ma è molto chiaro che ora siamo tornati a un più tradizionale status di parità tra la lotta all’inflazione e i rischi di recessione di un eccessivo irrigidimento. Questo momento di “svolta” nelle prospettive monetarie è già di per sé un’ottima notizia per il mercato azionario, a giudicare dai precedenti storici. All’inizio del ciclo macroeconomico l’inflessione verso l’alto è di solito il momento in cui l’entità del rischio-ricompensa e il tasso di successo sono migliori per i guadagni del mercato azionario in quanto tale, e per i titoli ciclici rispetto a quelli difensivi.

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