Moody’s declassa la Cina, ma forse siamo solo all’inizio. La colpa è dei LGFV

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Il debito nascosto della Cina fa temere ulteriori declassamenti da parte di Moody’s

Si incomincia con un grattacielo a Tianjin che viene abbandonato a metà costruzione. Così si finisce col sospettare che debito nascosto sia maggiore di quello emerso nel settore immobiliare cinese. Moody’s Investors Service ha segnalato potenziali declassamenti nei rating di credito per dozzine di entità cinesi sostenute dal governo che finanziano lo sviluppo delle infrastrutture, nonché per le banche statali e le regioni di Hong Kong e Macao.

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Moody’s declassa la Cina

Questa visione pessimistica arriva un giorno dopo che l’agenzia ha tagliato le sue prospettive per il rating del credito sovrano della Cina, riflettendo la crescente preoccupazione sulla capacità dei governi locali di gestire il crescente debito nascosto in un contesto di prolungata crisi immobiliare. Moody’s ha messo sotto revisione i rating di 26 strumenti finanziari del governo locale (LGFV), modificando però al contempo l’outlook di altri 22 LGFV da negativo a stabile. Ha mantenuto un outlook negativo per un altro LGFV, Tianjin Binhai New Area Construction & Investment Group.

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Tutti hanno attualmente rating A1, alla pari dei rating sovrani. Le nuove azioni di rating “sono guidate principalmente dal cambiamento dell’outlook da negativo a stabile sui rating creditizi del governo cinese”, ha affermato in un rapporto Stephen Tang, un analista di Moody’s con sede a Hong Kong.

Anche l’outlook dei rating di otto banche statali cinesi è stato modificato da stabile a negativo. Tre di esse – Agricultural Development Bank of China, China Development Bank and Export-Import Bank of China – sono banche istituzionali. Le altre sono i principali istituti di credito commerciali, Agricultural Bank of China (ABC), Bank of China (BOC), China Construction Bank (CCB), Industrial and Commercial Bank of China (ICBC) e Postal Savings Bank of China.

Oltre al declassamento delle prospettive per i rating sovrani, i cambiamenti nelle prospettive dei rating per le banche “riflettono anche i maggiori rischi legati a una crescita economica a medio termine strutturalmente e persistentemente inferiore e al ridimensionamento in corso del settore immobiliare”, ha affermato David Jinhua Yin , un altro analista di Moody’s con sede a Hong Kong.

Sono state colpite anche altre importanti aziende statali e le due regioni amministrative speciali della Cina, Hong Kong e Macao. L’outlook è stato rivisto al ribasso da stabile a negativo per Hong Kong e Macao, che attualmente hanno entrambi il rating Aa3, un gradino sopra quello della Cina.

LGFV Local Government Financing Vehicle

Il governo cinese ha lavorato negli anni per frenare la crescita del debito, traendo insegnamento dalla crisi valutaria asiatica, che ha sostanzialmente costretto Paesi come Thailandia e Corea del Sud al controllo del Fondo monetario internazionale. Ad esempio, la Cina aveva vietato ai governi regionali di emettere le proprie obbligazioni fino al 2014. Sotto la pressione di raggiungere gli obiettivi di crescita, le autorità regionali hanno invece creato dei LGFV, che hanno permesso loro di raccogliere fondi e investire in infrastrutture al di fuori dei bilanci ufficiali. Ma queste entità finiscono per farsi carico di un debito nascosto che non si riflette ufficialmente nei dati del governo.

Di solito gli LGFV esistono sotto forma di società di investimento che prendono in prestito denaro per finanziare lo sviluppo immobiliare e altri progetti infrastrutturali locali. Gli LGFV possono prendere in prestito denaro dalle banche, oppure possono prendere in prestito da privati vendendo obbligazioni note come “obbligazioni di investimento municipale” od “obbligazioni societarie municipali” che vengono riconfezionate come “prodotti di gestione patrimoniale” e vendute sul mercato retail.

Il FMI stima che i LGFV cinesi abbiano un debito di 66mila miliardi di yuan. Si tratta di più dei 30mila miliardi di yuan detenuti dal governo nazionale o forse fino a  40mila miliardi di yuan dei governi regionali.

Le passività totali del Tianjin Infrastructure Investment Group, ritenuto il più grande LGFV della Cina, ammontavano a 623,7 miliardi di yuan alla fine di settembre, circa un quarto dei 2,39 trilioni di yuan di China Evergrande Group.