Durante l’evento ha parlato di riforma anche il sottosegretario all’editoria, Alberto Barachini, che ha dichiarato: “La riforma dell’ordine e del mestiere dei giornalisti non può che passare da una condivisione parlamentare, perché è una materia troppo delicata per essere affrontata in maniera non condivisa. Siamo impegnati tutti in Parlamento perché questo avvenga. Il governo è disponibile a un’interlocuzione con Fnsi e Odg per cercare di accelerare le procedure, ma sempre con l’intesa di tutti“
“Quello del giornalista – ha detto invece il direttore de Il Messaggero, Massimo Martinelli – è il mestiere che è cambiato più di tutti. Ma non è mai cambiata una cosa, ovvero il quid dell’essere giornalista: il portare una notizia “originale”. Oggi l’informazione diventa condivisa, dall’originalità si passa alla riproducibilità della notizia. La notizia ha perso la sua caratteristica originaria e ne ha acquistata un’altra. Di fronte al mutamento, penso al giornalismo digitale e al citizen journalism, bisogna recuperare la capacità di “trovare” notizie. Esiste un problema di formazione e va affrontato”.
“Io credo che una riforma dell’Ordine dei Giornalisti non sia più rinviabile perché le sfide che ci attendono, a cominciare da quella dell’Intelligenza artificiale ormai ci impongono di aggiornare la professione, la categoria dei giornalisti e di affiancarla a nuove figure” ha concluso il sottosegretario. Barachini.
Il senatore del Pd Filippo Sensi, giornalista, aggiunge: “Il contesto nel quale si agisce impatta e incide sulla qualità e gli esiti del lavoro giornalistico; tra politica o potere e informazione c’è un dibattito molto ampio. C’è il tema del servizio pubblico, di quello che si agita attorno alle agenzie di stampa con l’ingresso di nuovi player , la parcellizzazione e quindi l’affievolimento di alcune voci. Su questo fondo incerto non sottovalutate una certa aria di vendetta che la politica ha (non dico la destra ) nei confronti dei giornalisti”.
All’evento era presente anche Alessandra Costante, segretaria Fnsi, che sul tema del giornalismo ha più volte segnalato il progressivo impoverimento della categoria, oltre a contrastare le leggi bavaglio che da anni stanno minando l’esercizio del diritto-dovere dei giornalisti di informare, e dei cittadini di essere informati.