Emissione di minibond per la difesa europea. Una “buona idea” per il ministro Tajani

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Già a inizio febbraio la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva preannunciato una strategia comune per l’industria della difesa dell’UE, progettata per rafforzare la produzione militare e la fornitura di armi, ribadendo il suo desiderio di un maggiore coordinamento quando si tratta di spese militari da parte degli stati dell’UE. “Dobbiamo spendere di più, dobbiamo spendere meglio, e penso che dobbiamo spendere in modo più ‘europeo’ per consolidare la nostra base industriale della difesa” affermava.

Dopo l’invasione dell’Ucraina, gli stati membri dell’UE hanno notevolmente aumentato le loro spese militari. Da un totale di 240 miliardi di euro nel 2022, è salito a 280 miliardi di euro nel 2023 e salirà a 350 miliardi di euro nel 2024, ha affermato Von der Leyen. Secondo gli ultimi dati NATO, Polonia, Grecia, Estonia, Lituania e Finlandia sono attualmente gli Stati europei con le maggiori spese militari in rapporto al prodotto interno lordo: quella di Varsavia è fino al 3,9%, superiore in proporzione anche a quella degli Stati Uniti.

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Ma come spiegava Von der Leyen, è necessaria una maggiore cooperazione tra gli Stati membri, e il primo passo sarà una strategia europea per l’industria della difesa; si parlava in febbraio di un programma congiunto di approvvigionamento di armi, simile a quello ideato per i vaccini anti-Covid-19, e si accennava a una grande novità, l’emissione di uno strumento di debito comune europeo per finanziare le spese militari.

I minibond europei

Secondo quanto afferma Bloomberg con un iconico titolo “Gli investitori obbligazionari si schierano per finanziare la guerra contro Putin”.
E aggiunge che gestori dei fondi vogliono che l’UE emetta strumenti di debito per migliorare la difesa, dato che la limitatezza delle risorse finanziarie stanziate finora ha lasciato non solo l’Ucraina vulnerabile all’aggressione russa. Con lo stesso stile “colorato” Bloomberg afferma che “Gli investitori obbligazionari stanno esortando i litigiosi leader dell’Unione Europea ad agire insieme sulla spesa per la difesa e a rendere permanente il programma obbligazionario da miliardi di euro … I gestori di fondi, affamati di titoli con rating AAA, affermano di chiedere a gran voce più titoli europei”.

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Ecco perché in questi giorni si sta parlando di emissione di una innovativa categoria di prestiti, i cosiddetti minibonds europei.

La difesa dell’UE

Con le guerre in Ucraina e nella Striscia di Gaza, le crescenti tensioni internazionali sulla crisi marittima del Mar Rosso e lo spettro del conflitto militare nello Stretto di Taiwan, l’emissione congiunta di debito potrebbe fare un ritorno clamoroso sulla scena politica dell’UE, questa volta per rafforzare la difesa dell’UE.

La Commissione europea ha presentato il progetto per la sua prima strategia europea sul settore industriale della difesa per incrementare la produzione di attrezzature militari nell’UE. Comprende una proposta per l’istituzione di un fondo di investimento dedicato e incoraggia i Paesi ad acquistare congiuntamente attrezzature militari attraverso incentivi come l’esenzione IVA.

A differenza della crisi sanitaria, tuttavia, la Commissione non è arrivata al punto di chiedere prestiti congiunti all’UE per finanziare le sue nuove ambizioni nel settore degli armamenti. Ma alcuni capi di Stato dell’UE lo hanno fatto.

Kaja Kallas è diventato il primo leader nazionale di spicco a lanciare l’idea di obbligazioni congiunte dell’UE per finanziare l’aumento della spesa militare nel marzo 2023. Il primo ministro estone, ampiamente considerato come una potenziale scelta per essere il prossimo capo diplomatico dell’UE, da allora è diventato il più esplicito sostenitrice dei bond di difesa – e la sua proposta è stata sostenuta da pesi massimi politici come il presidente francese Emmanuel Macron.

In tal modo, il leader baltico ha rottogli equilibri con il gruppo della “responsabilità fiscale”. Allo stesso tempo, la sua richiesta è stata sostenuta da coloro che sono sempre stati a favore di un successore del progetto Next Generation EU, tra cui il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. Anche Polonia, Francia ed Estonia hanno recentemente stilato un documento congiunto che invita la Commissione a elaborare soluzioni concrete – tra cui gli Eurobond – per finanziare il rafforzamento della difesa dell’UE prima del prossimo bilancio.

La posizione italiana

Emettere obbligazioni a livello dell’Unione europea per finanziare la difesa comune europea “è una buona idea”, ha detto ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando di essere “un grande sostenitore” di un esercito europeo. “Per quanto riguarda la difesa europea, penso che anche l’idea di emettere Eurobond potrebbe essere una buona idea”, ha detto Tajani ai giornalisti a margine di un incontro dei ministri degli Esteri dell’UE a Bruxelles. Una difesa comune europea non coinvolge solo l’industria della difesa, ma anche “l’aspetto organizzativo, quello militare vero e proprio”, ha sottolineato Tajani. “Sono un grande sostenitore della difesa europea”, ha aggiunto.

Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto si è dichiarato favorevole: “abbiamo parlato di difesa europea… io e lui siamo in perfetto accordo”, ha concluso Tajani.