Rotary e Politecnico di Milano: AI generativa, implicazioni giuridiche ed etiche. Lunedì 8 aprile

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Lunedì 8 aprile ore 18.30 in streaming https://mediaportal.regione.lombardia.it/portal/live

Almeno a partire dal primo secolo a.C., l’uomo è stato affascinato dalla possibilità di creare macchine in grado di simulare il cervello umano. Nell’epoca moderna, il termine intelligenza artificiale è stato coniato nel 1955 da John McCarthy. Nel 1956, McCarthy e altri scienziati organizzarono la conferenza “Dartmouth Summer Research Project on Artificial Intelligence”. Questo evento portò alla creazione del HYPERLINK machine learning, del deep learning, dell’analisi predittiva e, ultimamente, dell’analisi prescrittiva. Ha inoltre dato origine a un campo di studio completamente nuovo, ovvero la scienza dei dati.

Oggi, la quantità di dati generati, sia dagli esseri umani che dalle macchine, supera di gran lunga la capacità degli esseri umani di assimilare, interpretare e prendere decisioni complesse sulla base di tali dati. L’intelligenza artificiale costituisce la base di tutte le tecnologie di apprendimento informatico e rappresenta il futuro di tutti i processi decisionali complessi.

L’intelligenza artificiale viene applicata diffusamente in contesti di uso quotidiano, ad esempio per il rilevamento delle frodi nei servizi finanziari, per le previsioni di acquisto al dettaglio e per le interazioni di assistenza clienti online

Ma si è già arrivati a livelli più impegnativi con l’ AI generativa che può creare automaticamente testi, immagini, musica e non solo.

A questo punto ci si pone la domanda se una macchina dotata di AI possa raggiungere la qualifica di “sapiens”, come gli umani. Qui gli scienziati si dividono tra quelli che ritengono di sì e quelli che lo negano perché il “sapiens”, per essere tale, deve avere coscienza e libero arbitrio e una macchina, costituita da un assemblaggio di parti, compreso il software, non potrà mai avere coscienza e libero arbitrio.

E poi c’è il problema etico, strettamente collegato al problema della coscienza e del libero arbitrio: può una macchina dotata di AI generativa applicata al diritto formulare autonomamente una sentenza dalla quale dipende il futuro della vita di un essere umano?

O può, sempre una macchina con AI generativa, nell’ambito del territorio decidere la creazione di un bacino artificiale che da una parte metta in sicurezza da alluvione migliaia di case, ma dall’ altra sottragga terreno coltivabile a migliaia di contadini?

L’incontro del 4 aprile si accontenterà di stimolare il nostro pensiero su questa nuova tecnologia che da una parte è affascinante e destinata a permeare tutte le attività umane, dall’ altra è potenzialmente estremamente pericolosa se non gestita con saggezza e responsabilità.