Zimmermann, Lemanik: nel FarEast buone prospettive sulle Borse di Corea, Cina e Giappone

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“Nelle nostre recenti rettifiche di portafoglio, abbiamo aumentato strategicamente le nostre posizioni nella Corea del Sud. In particolare, consideriamo la riforma Corporate Value-up, recentemente presentata dalla Financial Services Commission allo scopo di valorizzare le quotate coreane, come uno sviluppo positivo, volto a mitigare lo sconto di valutazione della Borsa coreana”. È l’analisi di Marcel Zimmermann, gestore del fondo Lemanik Asian Opportunity di Lemanik.

Nel contesto delle dinamiche economiche globali, i solidi dati provenienti dagli Stati Uniti hanno rafforzato il dollaro Usa rispetto al Dollar Index asiatico e l’elevata correlazione tra il Dollar Index asiatico e i mercati azionari dell’Asean ha contribuito alla relativa debolezza di questa regione. A marzo, inoltre, le azioni cinesi e di Hong Kong hanno registrato una pausa dopo il rimbalzo positivo di febbraio. Al contrario, il tema persistente dell’intelligenza artificiale ha continuato a sostenere il segmento tecnologico, con il mercato azionario di Taiwan che ha sovraperformato tutti i mercati regionali, grazie alla sua sostanziale ponderazione in titoli tecnologici legati all’intelligenza artificiale. Taiwan, in risposta a una pressione inflazionistica più forte del previsto, ha però aumentato i tassi di interesse, una mossa inaspettata che ha colto il mercato di sorpresa.

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Passando agli indicatori economici specifici, i dati pubblicati a marzo hanno rivelato un miglioramento delle prospettive in Cina: gli investimenti fissi sono aumentati del 7% su base annua, mentre gli indici dei responsabili degli acquisti (Pmi) sia manifatturieri che non manifatturieri sono entrati in territorio espansivo. In Giappone, la Bank of Japan ha finalmente posto fine alla sua politica di tassi negativi, segnando il primo aumento dei tassi dal 2007. Inoltre, il consiglio direttivo intende smantellare il controllo sui tassi di interesse a lungo termine e cessare l’acquisto di Etf. Sorprendentemente, lo yen si è ulteriormente indebolito, raggiungendo i minimi da 34 anni, spingendo la banca centrale ad aumentare le comunicazioni a sostegno della valuta.

“Alla luce della continua sottoperformance delle società Asean e della rinnovata forza del dollaro, abbiamo corretto la nostra esposizione nella regione. Nel frattempo, le azioni di Cina e Hong Kong rimangono interessanti dal punto di vista delle valutazioni: se le prospettive economiche dovessero essere ulteriormente confermate, gli investitori internazionali potrebbero andare a caccia di occasioni”, sostiene Zimmermann. “Il nostro approccio d’investimento continua a privilegiare le opportunità orientate al valore e, in questo contesto, le azioni giapponesi, coreane e cinesi si distinguono come scelte interessanti”.

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