Finlabo Sim – Azionario Europa: i fattori per scoprire il valore sui listini

-
- Advertising -

Il mercato negli ultimi anni sta prezzando in maniera distorta, in particolare peccando di un eccesso di ottimismo su alcuni titoli e di pessimismo su altri. In questo scenario, ecco i fattori su cui occorre concentrarsi per comprendere le distorsioni e scoprire il valore nascosto nei listini europei e globali.

Dimensioni e valore

Negli ultimi anni si è registrato uno sconto significativo ed estremamente inusuale tra i titoli di piccola e media capitalizzazione rispetto alle large e mega cap. La divergenza più evidente di questo tipo la vediamo nel mercato azionario statunitense, dove per trovare dei differenziali simili tra l’andamento delle small-mid cap e quello delle large cap, dobbiamo tornare ai primi anni 2000 oppure alla fine degli anni 70’. Anche in Europa, per un fenomeno altrettanto simile, si è aperta negli ultimi anni una forbice di prezzo tra le large cap e le small-mid cap. Alla luce dell’attuale scenario, crediamo che ci siano maggiori opportunità di acquisto nei titoli a piccola e media capitalizzazione con fondamentali solidi. Il secondo fattore da considerare è la divergenza tra la performance dei titoli value e growth, andata ulteriormente ad ampliarsi negli ultimi anni. Mentre gli indici di mercato continuano a toccare i massimi storici, dalle nostre analisi è emerso un altro dato allarmante: una grande quantità di titoli sulle Borse europee ha una valutazione che non rispecchia i fondamentali delle aziende. I nostri modelli dicono che oltre il 50% delle società quotate in Europa sono oggi sottovalutate.

- Advertising -

Le cause della divergenza

Ad alimentare la bolla sulle large e mega cap e sui titoli growth, anche in Europa, ha contribuito anche il boom dei prodotti passivi, che tendono a privilegiare le società di dimensioni maggiori, a discapito del resto del mercato che rimane fermo. Anche il fattore geografico conta, perché negli ultimi anni si è ampliata la divergenza tra la Borsa americana, molto più attrattiva di capitali, e le piazze finanziarie europee e dei Paesi emergenti. A livello settoriale, invece, il divario più evidente tra l’andamento dei titoli energetici e dei tecnologici. Il settore tech lo scorso anno è stato sostenuto dalla forte crescita dei titoli AI, tanto che, considerando il rapporto prezzo/utili, la bolla dei titoli dell’intelligenza artificiale ha raggiunto dimensioni più grandi della bolla tech degli anni ’90. I titoli energetici, oggi sottovalutati, potrebbero invece trarre beneficio da una futura ripresa dei prezzi delle materie prime, spinta anche da fattori geopolitici.

Le opportunità in Europa

Crediamo che il mercato europeo non sia caro, così come non sono cari i paesi emergenti. Esiste quindi un ulteriore spazio di crescita per i listini europei soprattutto sulle aziende a media/piccola capitalizzazione. Diverso è il caso del mercato americano dove ci sono diversi segnali di pericolo, provenienti sia dalle valutazioni che sono molto elevate se rapportate al fatturato e agli utili, sia dalle transazioni dei cosiddetti “corporate insider”, che sono gli imprenditori e i top manager considerati azionisti rilevanti. Analizzando in dettaglio i dati, abbiamo notato che le vendite da parte dei corporate insider sul mercato americano, hanno raggiunto i massimi degli ultimi anni, in controtendenza rispetto all’andamento del mercato che continua a crescere e a premiare i titoli più popolari. È questa una divergenza caratteristica dei periodi di euforia, quando il top management, che ha una visione di più lungo periodo, cerca tatticamente di trarre profitto dalle ultime fasi del ciclo rialzista.

- Advertising -

Il driver dell’inflazione

Un driver decisivo sui mercati sarà l’andamento dell’inflazione, che potrebbe sorprendere al rialzo nei prossimi mesi.L’effetto ribassista di alcune componenti, come l’energia, sta infatti finendo. Negli ultimi mesi il corso del greggio ha ricominciato a salire ed è quindi probabile che si vada incontro a un periodo di ripartenza dei prezzi, che potrebbe portare anche ad un irripidimento della curva dei tassi e a minori tagli di tassi di interesse rispetto a quanto previsto