Preallarme FAO-WFP sull’insicurezza alimentare acuta. Prospettive da giugno a ottobre 2024

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Fonte: WFP and FAO. 2024. Hunger Hotspots. FAO–WFP early warnings on acute food insecurity: June to October 2024 Outlook. Rome.
https://doi.org/10.4060/cd0979en

L’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) e il Programma alimentare mondiale (WFP) avvertono che il tema del cibo nel mondo è grave ed è probabile che l’insicurezza peggiori ulteriormente in 18 punti particolarmente problematici.
Da giugno a ottobre 2024 Mali, Palestina, Sud Sudan e Sudan raggiungono loro punto più critico. Haiti è stata aggiunta all’elenco di Paesi/territori che destano maggiore preoccupazione a causa dell’escalation di violenza di gruppi armati non statali (NSAG). Questa categoria include hotspot con carestia o rischio di carestia, o con popolazioni già presenti “in catastrofe” (Classificazione integrata delle fasi di sicurezza alimentare) o a rischio di deterioramento verso condizioni catastrofiche durante il periodo di previsione.

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Questi gli altri Paesi/territori che richiedono l’attenzione più urgente: Ciad, Repubblica Democratica del Congo (province orientali), Myanmar, Repubblica Araba di Siria e Yemen.
Nell’edizione 2023 dello stesso report c’erano Repubblica Centrafricana, Libano, Mozambico. A questi si aggiungono Myanmar, Nigeria, Sierra Leone e Zambia come elenco dei focolai della fame, mentre Burkina Faso, Etiopia, Malawi, Somalia e Zimbabwe rimangono i Paesi più esposti alla fame.

Malattie alimentari acute e insicurezza

La violenza armata e i conflitti rimangono le cause principali delle malattie alimentari acute e dell’insicurezza in numerosi focolai della fame. In queste situazioni di sfollamenti diffusi, distruzione e riduzione dei sistemi alimentari, è probabile che peggiori ulteriormente la disponibilità di cibo e l’accesso agli aiuti alimentari. Il conflitto in corso in Palestina fa prevedere un ulteriore aggravamento della situazione visto il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza. Conflitto e spostamento continuano a un ritmo e una portata allarmanti anche in Sudan, aggravando costantemente l’onere sui Paesi vicini che ospitano un numero crescente di rifugiati, soprattutto nel Sud Sudan e Ciad.

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Nello Yemen sono previsti aumenti del costo del trasporto delle merci e si prevede che i costi assicurativi, a causa della crisi del Mar Rosso, aumenteranno aggravando la crisi economica in corso. La regione del Sahel centrale continua a sperimentare situazioni dirompenti di instabilità, con un aumento della violenza che porta a un aumento degli attacchi contro i civili.

Il ritiro delle missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Mali, Repubblica Democratica del Congo e Somalia si prevede creerà vuoti di sicurezza che potrebbero essere sfruttati da parte dei NSAG – esponendo ulteriormente i civili alla violenza. Nel resto del Corno d’Africa, il conflitto in Etiopia continuerà a incidere sui mezzi di sussistenza agricoli. L’intensificarsi del conflitto in Myanmar provocherà ulteriori sfollamenti e limiti l’accesso al cibo.

È probabile che ciò avvenga anche ad Haiti, dove gli NSAG costringono la popolazione a lasciare le proprie case e mezzi di sussistenza, compreso l’abbandono dei terreni coltivati, tra continue incertezze in merito i tempi dell’intervento delle Nazioni Unite, autorizzato come
Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza.

Molti Paesi in tutto il mondo continuano a lottare con elevati livelli di debito – impedendo a molti governi di proteggere le popolazioni più vulnerabili, Aumento dei costi energetici e di trasporto, deprezzamento della valuta potrebbero verificarsi il deprezzamento e le difficoltà nel finanziamento delle importazioni alimentari

Condizioni meteorologiche estreme, come piogge eccessive, tempeste tropicali, cicloni, inondazioni, siccità e l’aumento della variabilità climatica sono fattori significativi di insicurezza alimentare acuta in alcuni Paesi: si prevede che La Niña imperverserà tra agosto 2024
e febbraio 2025, con significativo peggioramento della situazione locale.