In particolare, l’Italia ha lanciato l’iniziativa “
Food for Gaza“, focalizzata sulla sicurezza alimentare e la salute, e ha stanziato 10 milioni di euro per progetti di ricostruzione, che si aggiungono ai 15 milioni già destinati in precedenza. Questi fondi mirano a sostenere la ripresa e lo sviluppo economico e sociale dell’area. Si tratta di un’azione concreta per rispondere alla crisi umanitaria derivante dal conflitto e contribuire alla ricostruzione della regione.Obiettivi principali sono la
sicurezza alimentare, cioè garantire l’accesso a cibo di qualità per le famiglie colpite, con particolare attenzione a bambini e anziani, e il supporto sanitario: fornire medicine essenziali, kit di primo soccorso e attrezzature mediche per ospedali e centri di emergenza. Il programma è realizzato in collaborazione con:
- Organizzazioni internazionali come il Programma Alimentare Mondiale (PAM).
- ONG italiane attive sul campo.
- Enti locali e istituzioni della Striscia di Gaza.
I Comuni italiani, attraverso l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), hanno espresso la loro disponibilità a partecipare attivamente ai soccorsi e alla ricostruzione. Ad esempio, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha annunciato iniziative concrete come l’accoglienza presso gli ospedali torinesi di 21 bambini malati oncologici provenienti da Gaza e l’invio di aiuti alimentari speciali e protesi ortopediche. Inoltre, i Comuni italiani sono pronti a collaborare nella rigenerazione di infrastrutture essenziali come acquedotti, fognature e illuminazione pubblica. Anche il Ministero della Difesa ha contribuito inviando oltre 50 tonnellate di aiuti umanitari e beni di prima necessità, partiti dal porto di Monfalcone e diretti a Cipro per essere successivamente trasferiti a Gaza.
ARPA Lombardia
L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia ha partecipato al tavolo politico istituzionale della Farnesina per definire i suoi interventi nel progetto umanitario voluto e creato dal ministro Tajani.
“È ancora una fase delicata di tregua” afferma la presidente di ARPA Lombardia Lucia Lo Palo “Auspicando che duri, è necessario muoversi d’anticipo prevedendo due fasi: la prima, volta a rispondere alle emergenze per le fasce più colpite (bambini malati oncologici, malnutrizione, carenze sanitarie), la seconda, immediatamente successiva, per ricostruire un territorio devastato da 15 mesi di bombardamenti”.
E conclude: “Siamo pronti a lavorare insieme a tutti gli attori coinvolti per trasformare questa sfida in un’opportunità di rinascita per Gaza. L’Italia ha sempre dimostrato solidarietà e impegno nei confronti delle crisi umanitarie, e questa volta non sarà diversa”.