Ricostruzione di Gaza: solidarietà e impegno dell’Italia nel 2025. L’iniziativa “Food for Gaza”

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L’Italia ha manifestato un forte impegno di solidarietà e partecipazione attiva nella ricostruzione della Striscia di Gaza nel corso del 2025. Dopo l’annuncio del cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, il governo italiano ha accolto con favore questi sviluppi, sottolineando l’importanza di aumentare l’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza.
In particolare, l’Italia ha lanciato l’iniziativa “Food for Gaza“, focalizzata sulla sicurezza alimentare e la salute, e ha stanziato 10 milioni di euro per progetti di ricostruzione, che si aggiungono ai 15 milioni già destinati in precedenza. Questi fondi mirano a sostenere la ripresa e lo sviluppo economico e sociale dell’area. Si tratta di un’azione concreta per rispondere alla crisi umanitaria derivante dal conflitto e contribuire alla ricostruzione della regione.Obiettivi principali sono la sicurezza alimentare, cioè garantire l’accesso a cibo di qualità per le famiglie colpite, con particolare attenzione a bambini e anziani, e il supporto sanitario: fornire medicine essenziali, kit di primo soccorso e attrezzature mediche per ospedali e centri di emergenza. Il programma è realizzato in collaborazione con:

  • Organizzazioni internazionali come il Programma Alimentare Mondiale (PAM).
  • ONG italiane attive sul campo.
  • Enti locali e istituzioni della Striscia di Gaza.

La disponibilità dei Comuni italiani

I Comuni italiani, attraverso l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), hanno espresso la loro disponibilità a partecipare attivamente ai soccorsi e alla ricostruzione. Ad esempio, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha annunciato iniziative concrete come l’accoglienza presso gli ospedali torinesi di 21 bambini malati oncologici provenienti da Gaza e l’invio di aiuti alimentari speciali e protesi ortopediche. Inoltre, i Comuni italiani sono pronti a collaborare nella rigenerazione di infrastrutture essenziali come acquedotti, fognature e illuminazione pubblica. Anche il Ministero della Difesa ha contribuito inviando oltre 50 tonnellate di aiuti umanitari e beni di prima necessità, partiti dal porto di Monfalcone e diretti a Cipro per essere successivamente trasferiti a Gaza.

ARPA Lombardia

L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia ha partecipato al tavolo politico istituzionale della Farnesina per definire i suoi interventi nel progetto umanitario voluto e creato dal ministro Tajani.

“È ancora una fase delicata di tregua” afferma la presidente di ARPA Lombardia Lucia Lo Palo “Auspicando che duri, è necessario muoversi d’anticipo prevedendo due fasi: la prima, volta a rispondere alle emergenze per le fasce più colpite (bambini malati oncologici, malnutrizione, carenze sanitarie), la seconda, immediatamente successiva, per ricostruire un territorio devastato da 15 mesi di bombardamenti”.

E conclude: “Siamo pronti a lavorare insieme a tutti gli attori coinvolti per trasformare questa sfida in un’opportunità di rinascita per Gaza. L’Italia ha sempre dimostrato solidarietà e impegno nei confronti delle crisi umanitarie, e questa volta non sarà diversa”.