Brasile: Fitch ha tagliato il rating

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Crisi economica e incertezza politica alla base della decisione di declassare a BBB- il paese fino a un anno fa tra i più promettenti tra i Brics

Economia in picchiata, debito pubblico alle stelle, incertezza politica sono il mix di fattori che hanno portato l’agenzia Fitch a tagliare il rating del Brasile a BBB- dal precedente giudizio BBB.

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Anche l’outlook, ovvero la prospettiva, rimane negativa perché, come ha spiegato l’agenzia internazionale, “è probabile che le sottoperformance economiche e fiscali siano destinate a proseguire in un contesto caratterizzato da incertezza politica”.

Il paese guidato da Dilma Rousseff, fino a una manciata di mesi fa giudicato tra i più promettenti tra i cosiddetti Brics, sta attraversando una profonda crisi, acuita anche dalla sentenza della Corte dei Conti nazionale che ha bocciato il bilancio statale 2014 come falso e con manipolazioni contabili che hanno nascosto enormi passività, persino nel sistema previdenziale.

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Il declassamento del giudizio arrivato da Fitch segue di un mese quello attuato da Standard&Poor’s che il 10 settembre scorso ha portato il rating sul debito brasiliano a BB+ con outlook negativo (che apre la strada possibili ulteriori declassamenti), dal precedente livello di BBB-.
Quest’ultimo livello per S&P è la soglia minima per considerare un titolo “investement grade”, ossia ancora “affidabile” dal punto di vista di un investitore istituzionale.