Non è mai troppo presto

di AXA MPS - redazione@lamiaprevidenza.it -

I più giovani devono spesso fare i conti con un lavoro difficile da trovare o precario. Ma hanno dalla loro parte il tempo e strumenti specifici e flessibili

 

 
Le ultime riforme hanno cambiato drasticamente le prospettive previdenziali degli italiani che, salvo rare eccezioni, andranno in pensione più tardi e con assegni più magri. La serenità del loro futuro è sempre più nelle loro mani: sta a loro integrare la pensione pubblica utilizzando gli strumenti a disposizione, in primo luogo fondi pensione e piani individuali previdenziali.

AXA MPS presenta una breve guida alla previdenza integrativa: sei puntate per affrontare tutti gli aspetti principali, accompagnando i pensionati di domani nell’arco della loro vita, perché a ogni stagione corrisponde un diverso approccio.
  

 

E’ in circolazione un gestore bravissimo, capace di far fruttare al meglio i nostri risparmi. Si chiama tempo. Il tempo è il migliore alleato di chi vuole investire parte dei suoi risparmi per costruirsi un futuro sereno.

Chi oggi ha 20 o 30 anni andrà in pensione con un assegno che, con ogni probabilità, sarà intorno al 50-60% dell’ultima retribuzione. Ma per alcuni potrebbe scendere addirittura intorno al 30%. È il cosiddetto tasso di sostituzione, e va tenuto sempre presente quando si ragiona sul proprio futuro previdenziale.

Ciò dipende non soltanto dal sistema di calcolo ormai esteso a tutti i futuri pensionati (il contributivo, basato sul totale dei contributi previdenziali versati nel corso della vita lavorativa invece del retributivo, che definiva la pensione in funzione delle ultime retribuzioni percepite), ma anche dall’attuale condizione del mondo del lavoro.

Si inizia a lavorare tardi, il lavoro è discontinuo e crea “buchi contributivi”. Secondo i dati diffusi dall’Istat alla fine di agosto, soltanto un italiano su cinque ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato e a pieno compenso. Si tratta di 12 milioni di persone, il 53,6% degli occupati: erano il 57% nel 2005. Gli altri sono lavoratori atipici, part-time, precari.

Ma sul piatto buono della bilancia, i giovani hanno quel prezioso alleato, il tempo. Pensare il prima possibile al proprio futuro consente di limitare davvero i danni, se si utilizzano gli strumenti giusti. Fondi pensione e piani individuali pensionistici (Pip) sono strumenti previdenziali che offrono condizioni mirate e vantaggiose.

Non si tratta soltanto di risparmiare sui costi, o di beneficiare delle agevolazioni fiscali, che pure sono importanti, ma anche di poter godere i frutti di investimenti specificamente mirati a dare i loro risultati nell’arco dell’intera vita lavorativa. Ciò comporta tra l’altro particolari scelte di asset allocation, tecniche e strategie di investimento a lungo termine, e anche ribilanciamenti di portafoglio capaci di accompagnare il futuro pensionato nell’arco della sua vita, professionale e non solo.

Fondi pensione e Pip, inoltre, sono caratterizzati da una grande flessibilità.

Chi sceglie di aderire può definire liberamente la misura dei suoi versamenti: non sono previsti minimi contrattuali o multipli prefissati. Certo, è importante che la contribuzione sia sufficiente ad assicurare, al momento della pensione, quanto è necessario per integrare efficacemente la pensione pubblica.

Si può decidere con quale periodicità versare i contributi (annuale, semestrale, trimestrale o mensile) ed è sempre possibile modificarla. Così come è possibile sospendere i versamenti, in caso di difficoltà, magari per una temporanea inattività, per riprenderli in ogni momento. E quando le cose vanno bene, c’è la possibilità di integrare il proprio “tesoretto” con contributi aggiuntivi.

Per i giovani che oggi hanno meno di 30 anni la pensione è un evento del futuro più lontano. Ma proprio loro devono tenere a mente che prima iniziano a occuparsene, meglio è.

 

Previsionari è il progetto di AXA MPS per parlare di previdenza complementare in modo semplice e diretto. Il Wiki della previdenza è uno degli strumenti disponibili sul sito. Realizzato grazie alla collaborazione di numerosi esperti – professori universitari, giornalisti e professionisti del settore – offre la possibilità di comprendere i temi legati alla previdenza, per renderla fruibile a tutti.

Ecco un esempio:
Pensionamento
Si vive più a lungo e per questo si va in pensione più tardi. La demografia dice che oggi la vita media degli italiani è di 84 anni per le donne e 79 per gli uomini; ma visto che ogni cinque anni l’aspettativa di vita sale di un altro anno, nel giro di pochi decenni la nostra società subirà una trasformazione rilevante, e gli anziani non potranno contare più come in passato sulle generazioni più giovani. Non è semplice adattarsi a questa realtà, soprattutto dopo che il legislatore ha per decenni incentivato il pensionamento o l’assegnazione di rendite dopo periodi ridotti di contribuzione. Dopo molti errori analoghi, l’Italia è passata alle contromisure. Continua a leggere …