Telecom corre spinta da mani francesi

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Il finanziere transalpino Xavier Niel è salito al 15,143% del capitale della tlc italiana. Dopo il balzo di ieri, oggi in Piazza Affari il titolo viaggia  ancora in rialzo

L’unica cosa certa, nello sprint che Telecom sta vivendo da qualche giorno sul listino di Piazza Affari, è che il finanziere francese Xavier Niel detiene il 15,14% dell’azienda tcl italiana. Lo ha detto la Consob sulla base delle comunicazioni ufficiali ricevute.
In dettaglio, la presenza nel capitale di Telecom del magnate francese Niel è emersa ieri per la prima volta con una quota teorica dell’11,2%, che è stata ulteriormente incrementata martedì 27 ottobre fino a raggiungere, appunto, 15,14%.

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Mentre i mercati cercano di capire se ci sia una strategia di “scalata” dietro a questo considerevole investimento francese e se, soprattutto, possa trattarsi di un’operazione fatta nascostamente di concerto con l’altro azionista importante Vivendi (guidata da un altro finanziere francese, Vincent Bolloré, e che di Telecom detiene il 20%), il titolo in Piazza Affari ha fatto ieri un balzo di quasi il 10 per cento e stamattina ha esordito in progresso di un altro 3%.

Xavier Niel ha acquisito una partecipazione potenziale in Telecom Italia tramite la controllata Rock Investment e ha dichiarato alla Consob di detenere, al 27 ottobre scorso, una “posizione lunga” composta complessivamente da una serie di contratti derivati con scadenze comprese tra il 2016 e il 2017.
A oggi, dunque, ben il 31% di Telecom è in mano a imprenditori francesi, anche se i punti di contatto tra i due sembrano fermarsi alla nazionalità. Finanziere legato all’establishment Bolloré, self made man invece Niel, che ha lanciato una compagnia di tlc ‘low cost’ ed è stato pioniere di Internet in Francia.

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La Consob dice che “il tema è al centro dell’attenzione degli uffici”, con riferimento al fatto che oltre la soglia di possesso del 25%, già superata se Bollorée Niel avessero agito di concerto, scatterebbe l’obbligo di Opa.
Il mercato sembra invece voler scommettere su una competizione tra i due per il controllo di Telecom, mentre si rincorrono voci secondo cui Niel sarebbe molto vicino all’egiziano Sawiris.

L’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, ha dichiarato di non avere avuto contatti con Niel e che non era a conoscenza delle sue mosse prima dell’ufficializzazione. Secondo Patuano, quella di Niel non sembra una mossa speculativa: “Il mondo della finanza, con il tempo, ha sviluppato strumenti diversi. Non riesco a vedere una dietrologia dietro la tipologia dello strumento usato”, ha detto l’ad di Telecom riferendosi ai contratti derivati utilizzati per acquisire la quota.