A novembre torna l’inflazione

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La variazione annuale dei prezzi è stata pari a più 0,1%. Aumento anche nell’Eurozona

Inflazione in lieve ripresa a novembre. Secondo i dati provvisori diffusi oggi dall’Istat, l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,1% rispetto al novembre dell’anno scorso. Su base mensile, cioè rispetto a ottobre, la variazione è ancora negativa e pari a meno 0,1%.

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La variazione positiva su base annua, secondo l’Istat, “è dovuta soprattutto agli andamenti dei prezzi dei servizi”, a partire dai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%) e dai servizi relativi ai trasporti (+1). Incidono poi energia e alimentari.

L’inflazione acquisita per il 2016 cala a -0,2% da -0,1% di ottobre.

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I prezzi del cosiddetto carrello della spesa (beni alimentari, per la cura della casa e della persona), segnano un aumento dello 0,4% su base mensile e una diminuzione dello 0,1% su base annua (da -0,2% a ottobre). Una spinta al rialzo arriva dai prezzi dei beni alimentari non lavorati che aumentano dell’1,3% mensile e registrano su base annua un’inversione di tendenza (+0,2%, da -0,4% a ottobre).

Sia l’inflazione di fondo, calcolata al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, sia quella al netto dei soli beni energetici hanno segnato un’accelerazione attestandosi entrambe a +0,4%, da +0,2% di ottobre.

Anche Eurostat ha diffuso i dati sull’inflazione, relativi all’Eurozona, e anche in questo caso si registra un’accelerazione dei prezzi: la variazione è stata infatti, a novembre, dello 0,6% contro lo 0,5 di ottobre. La crescita dei prezzi si è mantenuta stabile nel settore dei servizi (+1,1), è aumentata per prodotti alimentari e tabacchi (da +0,4 a +0,7), ed è rimasta stabile per i prodotti industriali non energetici (+0,3). I prodotti energetici hanno registrato invece un calo dell’1,1% dopo il meno 0,9 di ottobre.

Il presidente della Bce, Mario Draghi, in un’intervista a El Pais pubblicata oggi, ha detto che l’inflazione della zona euro si porterà attorno al 2%, l’obiettivo fissato dalla stessa Bce, tra il 2018 e il 2019.